mercoledì 26 maggio 2010

L'ONORE E' UNA PAROLA GROSSA ?


CHE COS'E' L'ONORE ?
Venne il tempo in cui il Vento, l'Acqua e l'Onore s'incontrarono per trascorrere qualche ora lieta insieme. Mangiarono, bevvero e parlarono per giorni e giorni, sino a quando non fu il momento di separarsi.
"Non temete, amici - disse il Vento - ora me ne vado ma quando mi rivorrete accanto basterà che accarezziate l'aria ed io sarò lì, insieme a voi, dovunque siate".
"Ci rivedremo presto - disse invece l'Acqua - perchè quando sentirete la mia mancanza, beh sarà sufficiente che alziate gli occhi al cielo e, se ci sarà una nuvola, saprete che presto io vi raggiungerò".
"Eh, - sospirò sconsolato l'Onore - purtroppo se mi perdete oggi, non mi ritroverete più".

Secondo te che mi leggi, l'onore lo si può ritrovare ?
Leggi questa preghiera e fanne una buona considerazione.
QUESTA E' LA PREGHIERA DI UN CARCERATO CHE HA PERSO L'ONORE
Signore! Mi dicono che io devo pregare. Ma come posso io pregare che sono tanto infelice? Come posso io parlare con te nelle condizioni in cui mi trovo? Sono triste, sono sdegnato, alcune volte sono disperato. Avrei voglia di imprecare, piuttosto che di pregare. Soffro profondamente: perché tutti sono contro di me e mi giudicano male; perché sono qui, lontano dai miei, tolto dalle mie occupazioni, senza libertà e senza onore. E senza pace: come posso io pregare, o Signore? Ora guardo a te, che fosti in croce. Anche tu, Signore, fosti nel dolore; si, e quale dolore! Lo so: tu eri buono, tu eri saggio, tu eri innocente, e ti hanno calunniato, ti hanno disonorato, ti hanno processato, ti hanno flagellato, ti hanno crocifisso, ti hanno ucciso. Ma perché? Dov'è la giustizia? E tu sei stato capace di perdonare a chi ti ha trattato così ingiustamente e così crudelmente? Sei stato capace di perdonare a chi ti ha trattato così ingiustamente e così crudelmente? Sei stato capace di pregare per loro? Anzi, mi dicono, che tu ti sei lasciato ammazzare a quel modo per salvare i tuoi carnefici, per salvare noi uomini peccatori: anche per salvare me? Se è così, Signore, è segno che si può essere buoni nel cuore anche quando pesa sulle spalle una condanna dei tribunali degli uomini. Anch'io, Signore, in fondo al mio animo mi sento migliore di quanto altri non credano: so anch'io cos'è l'onestà, che cos'è l'onore, che cos'è la bontà. Davanti a te mi sorgono dentro questi pensieri: tu li vedi? Vedi che sono disgustato delle mie miserie? Vedi che avrei voglia di gridare e di piangere? Tu mi comprendi, o Signore? E' questa la mia preghiera? Si, questa è la mia preghiera: dal fondo della mia amarezza io innalzo a te la mia voce; non la respingere. Almeno tu, che hai patito come me, più di me, per me, almeno tu, o Signore, ascoltami. Ho tante cose da chiederti! Dammi, o Signore, la pace del cuore, dammi la coscienza tranquilla; una coscienza nuova, capace di buoni pensieri. Ebbene, o Signore, a te lo dico: se ho mancato, perdonami! Tutti abbiamo bisogno di perdono e di misericordia: io ti prego per me! E poi, Signore, ti prego per i miei cari, che mi sono ancora tanto cari! Signore, assistili; Signore, consolali; Signore di a loro che mi ricordino, che ancora mi voglio bene! Ho tanto bisogno di sapere che qualcuno ancora pensa a me e mi vuol bene. Ed anche per questi compagni di sventura e di afflizione, associati in questa casa di pena, Signore, abbi misericordia. Misericordia di tutti, si, anche di quelli che ci fanno soffrire; di tutti; siamo tutti umani di questo mondo infelice. Ma siamo, o Signore, tue creature, tuoi simili, tuoi fratelli, o Cristo; abbi pietà di noi. O Signore, da a noi la tua pace; da a noi la tua speranza. E così sia.

MA DELL'ONORE DEGLI ALTRI CI SIAMO MAI INTERESSATI ? LO ABBIAMO RESO VERAMENTE ALLE PERSONE MENO ABBIENTI ? COSA PENSA IL NOSTRO BUON DIO A RIGUARDO ?

Filippesi 2 : 5-11 Impegnati a difendere l’onore …degli altri!

Il Signore e Salvatore Gesù Cristo assume pure, per i Suoi discepoli, la caratteristica di modello morale e spirituale. Dobbiamo avere lo stesso Suo "sentimento".
La principale caratteristica della sua vita sulla terra era l’umiltà. Gesù era titolare della massima dignità, quella di Dio stesso, eppure Egli non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente, qualcosa da far valere per Sé stesso, un diritto di fronte al quale tutti si sarebbero dovuti piegare. Avrebbe avuto diritto di essere sommamente onorato e servito, la Sua pretesa sarebbe stata del tutto legittima. Gesù, però, rinuncia a far valere questo diritto, per onorare e servire chi nel mondo non riceveva onore alcuno e coloro che tutti disprezzavano e mettevano da parte. Gesù "svuota Sé stesso" prendendo la forma (e la sostanza!) di servo. "Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Mr. 10:45).
Gesù persino giunge a diventare "ubbidiente fino alla morte" e della morte allora considerata la più vergognosa, la più umiliante, la più abietta. In favore di chi? Non certo per chi l’avrebbe meritato e che neppure sa dirgli adeguatamente grazie!
Anche per noi deve valere lo stesso principio. Si può senz’altro "aver diritto" alla lode, al ringraziamento, all’onore. Quante volte lo pretendiamo, e siamo offesi se questo non ci viene riconosciuto. Gesù, però, il nostro Maestro, seppe rinunciarvi per focalizzare tutta la Sua attenzione sugli altri, per difendere l’altrui dignità, soprattutto quando era vilipesa, negata, schiacciata.
Solo "dopo" si riconoscerà l’esaltazione sovrana della Sua persona, nome, dignità. Solo "dopo" molti comprenderanno arrossendo di vergogna e piegheranno le loro ginocchia di fronte a Lui. La logica è inversa: "Chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato"
(Lu. 18:14).

venerdì 14 maggio 2010

LA CHIESA DI ROMA E' APOSTATA


DOCUMENTO STORICO AL TEMPO DELLA RIFORMA

ROMA E LA BIBBIA
FOGLIO B - N. 1088 - VOLUME II - PAGINA 641 - 650
Sotto questo titolo la rivista settimanale “ The Truth “ ( La verità ), pubblicata in Gerusalemme in data 3 novembre 1911, dà un articolo che cita un documento conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, il quale contiene consigli che i cardinali diedero al Papa Giulio III all’epoca della sua elezione alla Santa Sede nell’anno 1550.
Questo documento racchiude i seguenti brani :
“ Fra tutti i consigli che possiamo avere e presentare alla Sua Santità, ne riserviamo il più importante in ultimo .Dobbiamo tenere gli occhi ben aperti ed intervenire con tutta la potenza nostra nell’affare che abbiamo da considerare .
Trattasi di quanto segue :
“ La lettura del Vangelo non deve essere permessa che il meno possibile, specialmente nelle lingue moderne, e nei paesi sottomessi alla vostra autorità . Il pochissimo che vien letto generalmente alla messa, dovrebbe bastare e devesi proibire a chiunque di leggere di più Finché il popolo si contenterà di quel poco, i vostri interessi prospereranno ; ma nel momento che se ne vorrà leggere di più i vostri interessi cominceranno a soffrire “.
“ Ecco il libro che più di nessun altro provocò contro di noi le ribellioni , le tempeste che hanno arrischiato di perderci. Difatti, se qualcuno esamina attentamente l’insegnamento della Bibbia e lo paragona a quanto succede nelle nostre chiese , troverà ben presto le contraddizioni se vedrà che il nostro insegnamento spesso si scarta da quello della Bibbia e, più spesso ancora, è in opposizione ad essa . Se il popolo si rende conto di questo, ci provocherà senza requie finché tutto venga svelato ed allora diventeremo l’oggetto della derisione e dell’odio universale. E’ necessario dunque che la Bibbia venga tolta e strappata dalle mani del popolo, però con gran prudenza per non provocare tumulti “.
CONCLUSIONI
AL POSTO DEGLI INSEGNAMENTI DELLA BIBBIA HANNO MESSO DOTTRINE DI UOMINI
IL culto di Maria è stato introdotto nell’anno 431
IL culto dei santi e degli angeli nel 609
La corona ed il rosario nel 1090
IL culto delle immagini e delle reliquie nel 787
IL celibato obbligatorio dei preti nel 1074 ( gli Apostoli erano maritati fuorché Giovanni e Paolo )
Le indulgenze nel 1500
La confessione auricolare nel 1213
La transustanziazione nel 1215
IL corpus domini nel 1519
Lo scemamento della coppa nel 1415 “ Bevetene tutti “ disse Gesù Cristo
L’immacolata concezione nel 1854
L’infallibilità del Papa nel 1870
L’assunzione di Maria appartiene al secolo degli aeroplani
Al contrario di Gesù, che istituì solo due sacramenti : il battesimo del credente e la Santa Cena, la chiesa apostata
ne adotta sette, che mise in vigore sin dal 1547.
DI TUTTO QUESTO, GESU’ E GLI APOSTOLI NON NE SAPEVANO NULLA !!!

venerdì 7 maggio 2010

IL PIU' BEL KILOMETRO D'ITALIA - IL LUNGOMARE DI REGGIO CALABRIA











IL PIU' BEL CHILOMETRO D'ITALIA Di gran lunga più esteso di un chilometro (circa 1,7 km precisamente da Piazza Indipendenza a Piazza Garibaldi), il lungomare del centro storico di Reggio occupa l'area costiera compresa tra il porto ed il Fortino a Mare (l'antico "Castelnuovo" nei pressi di Punta Calamizzi). È costituito dalle quattro vie "Lungomare Falcomatà" , "Lungomare Matteotti", "Corso Vittorio Emanuele III e Viale Genoese Zerbi, ma tutta l'area viene generalmente identificata come Via Marina. IL fronte a mare della città è ricco di palmizi e specie vegetali estremamente variegate. Il viale è adornato da palazzi in stile liberty (molti risalenti all'ultima ricostruzione della città) tra i quali spiccano Palazzo Zani, Palazzo Spinelli e Villa Genoese Zerbi. È inoltre arricchito da elementi che indirettamente tracciano la storia della città quali i numerosi monumenti commemorativi, una fontana monumentale ed alcuni siti archeologici a testimonianza dell'epoca greco-romana: tratti delle mura di cinta della città greca ed un impianto termale di epoca romana. Tra il mare e la passeggiata con il parapetto e i lampioni liberty, sorge l'Arena dello Stretto dedicata a Ciccio Franco, teatro in stile tipicamente greco che ospita eventi culturali ed intrattenimento soprattutto nei mesi estivi. Sul "Molo di Porto Salvo" ( 'U ccippu), antistante l'Arena sorge il monumento a Vittorio Emanuele III, che qui sbarcò toccando il suolo italiano per la prima volta da Re il 31 luglio 1900. IL Lungomare di Reggio fu definito Il più bel chilometro dItalia, forse anche per via del miraggio della Fata Morgana, spettacolare fenomeno ottico visibile solo dalla costa calabra, da cui ha origine il mito per effetto del quale è possibile vedere le immagini ravvicinate della Sicilia riflesse dal mare. Oggi 2 maggio 2010 la " Via Marina " era occupata da una manifestazione modernistica che sponsorizzava un multinazionale di cosmetici. Centinaia di persone erano intente tra i gazebo a verificare o ad apprendere, da presentatrici esperte, l'arte cosmetica, ma le più interessate erano donne in età follemente speranzose nei miracoli della cementazione per un ritorno molto speciale alla naturale freschezza che la natura, già da tempo, aveva cancellato . A ravvivare queste remote speranze una dolce, bella e alta ragazza distribuiva autografi e sorrisi, Miss Italia 2009, la calabrese Maria Perrusi. Se Francesco d'Assisi l'avesse conosciuta prima di fondare l'ordine dei frati le avrebbe sicuramente dedicato il Cantico di frate sole o delle creature : " Altissima,onnipotente, bonasignora, tue so le laude, la gloria e lonore e onne benedizione. A te sola, altissima, se confano e nullo omo è digno te mentovare..... Regnava il caos assoluto e, tra gli assordanti decibel emanati da screanzate imbonitrici da un palco simbolo di poca creanza, un'altra manifestazione occupava la via Giacomo Matteotti e la via Vittorio Emanuele, una gara podistica per sole donne di qualunque età che venivano "abbeverate ", in un punto ristoro con acqua il cui marchio garantiva un alto contenuto di ferro. In quel caos maturavano orgogliosi pensieri di ristrutturazione e di forte riabilitante restauro : Cemento e ferro ! Fu allora che decisi di dedicarmi alla pacifica e bonaria arte della fotografia e cominciai a produrre scatti, magari ripetuti migliaia di volte, sul nostro grande, reggino, balcone sullo stretto tra Reggio Calabria e Messina, due consorelle che crebbero agli albori di una civiltà superiore venuta da est con navi attrezzate : La Magna Grecia.