La Compagnia Internazionale Marionettistica CARLO COLLA & FIGLI, a conclusione del progetto "DANTE 2021", ieri 29 luglio 2021 ha presentato al Teatro Catona uno spettacolo tratto dalla "Divina Commedia" di Dante Alighieri. Ha fornito un raro esempio esempio di come l'immaginazione del poeta fiorentino abbia contribuito all'evoluzione delle storiche eccellenze e alle belle tradizioni del teatro italiano che unisce la drammaturgia e le arti applicate. Sostanzialmente un esempio che il teatro delle marionette, per come la famiglia Colla l'ha presentato, è un grande contributo alla cultura, alla storia e alla filosofia delicata di questa antica arte. Sul palco noi abbiamo visto le marionette prendere vita esclusiva e gentile, reale e non guidata; i movieri, a cui si deve la gestione tecnica, come se non esistessero davanti ai gesti precisi e calcolati. Da dietro partiva la voce dei commentatori, abili nel racconto, sublimi nella recitazione. L'arte è arte e quando è ben proposta, solletica, come in questo caso, il ricordo della vita giovanile e studentesca allorché ci inoltrarono tra i versi delle cantiche che il "Sommo Poeta" ha scritto per l'Italia e per il mondo intero. Il personale trasporto che questa Compagnia, in "carne e legno", ha generato nel cuore e nella mente, ne sono sicuro, dei presenti in quel di Catona, ha fatto si che, simultaneamente, si collegasse la letteratura alla storia e viceversa, saltando tra gli eroi del passato, tra i diavoli, tra i tre vizi del mondo (la Lonza, il Leone e il Lupo), tra il grande amore di Paolo e Francesca (complice Lancillotto), alle beatitudini del Paradiso, Beatrice esempio di completezza umana...
«Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.»
Salvatore Marrari RC 29 luglio 2021