Eccolo il pettegolo che affina la vista per vedere meglio cosa stia accadendo proprio in casa sua, in quella piazza che porta il suo nome davanti alla stazione ferroviaria di Reggio Calabria centrale, piazza Garibaldi. Li, il padrone di casa, che già subisce l’onta dei colombi sulla propria testa di marmo e che non sanno minimamente chi fosse stato nella precedente vita in carne ed ossa, non ha accanto a se Bixio per disporre verifiche ed, eventualmente, agire contro coloro che si permettono di rovinare quel grande piazzale. “Che città” – sembra dire – non sono ancora sazi delle buche ormai stabili e ne vanno a procurare delle altre, cialtroni, popolo retrogrado !” Non sa, il poverino che quei lavori sono una scoperta interessante e di molto valore, almeno cosi si dice. Ci si è azzardati a pensare che fosse la tomba di Giulia, figlia minore di Ottaviano Augusto, esiliata a Reggio, ivi morta il 14 D.C. (era nata a Roma il 39 A.C.), ma, man mano che i lavori avanzano, è evidente che potrebbe essere, invece, il basamento di un tempio romano. La risposta ce la darà il tempo quando, a conclusione dei lavori, saranno riportati alla luce tutti i reperti onde poter stabilire la datazione, le certezze dei fatti, dei personaggi, delle cose e le appartenenze. Garibaldi Giuseppe, il generale, l’eroe dei due mondi, il turlupinato e poi esiliato a Caprera in Sardegna, deve avere ancora tanta pazienza e sopportare il fastidio che i lavori apportano alla sua eterna tranquillità marmorea. Si è accorto della mia presenza e si è inc...to nero, non voleva che lo fotografassi con la cacca sulla testa. A mia volta mi sono stizzito e, tra uno scatto fotografico e l’altro, gli ho gridato : “Generale, cosa pretende, stia buono e sopporti, mi sopporti, come noi tutti, gli italiani, stiamo sopportando l’Unità che ci ha procurato, una Italietta di governi a fasi alterne che hanno procurato solamente male, portandoci spesso nel baratro e nella insicurezza. Mi faccia lavorare di fotocamera, non s’impicci e mi permetta di scoprire qualcosa in più su questi lavori logistici che, finalmente dopo tanti anni di chiudi e apri, sette per l’esattezza, fervono di mani esperte che pare abbiano preso una fase ascendente per riportare a Reggio, città dell’area dello stretto, i fasti e le glorie della sua vera storia quale città più antica di Roma.” Grazie a degli amici, presso i quali sono stato in visita questa mattina 8 Agosto 2023, ho potuto, dai loro balconi, prospicienti alla piazza, fare un vero servizio fotografico su quanto sta accadendo; in quel sito che fu anche parte della vecchia Reghion in cui si erano stabiliti i greci Calcidesi fondandola nel 730 A.C.
Salvatore Marrari RC 8 agosto 2023