La Mostra "SalvArti, dalle confische alle collezioni pubbliche", parte del progetto Arte per la cultura della legalità, a cura della Direzione generale Musei, dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), del Comune di Milano e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, ha fatto tappa a Reggio Calabria dopo Roma e Milano. Un evento unico di incomparabile bellezza, un'esposizione di opere di arte contemporanea provenienti da confische effettuate dallo Stato nei confronti di consorterie criminali organizzate. Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg, Christo, Arnaldo Pomodoro, sono alcune delle celebrità le cui opere campeggiano fra le sale del Palazzo della Cultura " Pasquino Crupi" di Reggio Calabria. Una mostra itinerante che ha toccato le nostre latitudini. Opere sottratte alla malavita organizzata in tutto il paese e restituite alla collettività attraverso un sinergico incontro istituzionale. Rizes, ancora una volta, come dieci anni fa al momento dell'inaugurazione della mostra emblematicamente intitolata " a tenebris ad lucem" ( dalle tenebre alla luce), non ha voluto fare mancare la sua voce ed il suo sguardo per dare valore ad una iniziativa che, plasticamente, rende il senso della legalità e del " servizio alla collettività".Le opere giunte si sono affiancate, in una staffetta ideale, a quelle recuperate nel 2009/2010 a seguito dell'operazione che ha portato al sequestro prima ed alla confisca poi, di 125 opere d'arte provenienti dalla collezione privata di un esponente di spicco della 'ndrangheta reggina, Gioacchino Campolo, meglio conosciuto come " il re del videopoker". Dalì, De Chirico, Fontana, Ligabue, Bava, Annigoni, Migneco, Sassi, Dessì, Borghese, Cascella,Sironi, Cappelli, ornavano le pareti dell'impero immobiliare del Campolo e, dopo il loro recupero da parte dello Stato divennero proprietà demaniale con delibera del 22.1.2016 dell'Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità organizzata.Le opere all'epoca del ritrovamento, grazie ad una visione lungimirante degli amministratori provinciali del tempo, Presidente Raffa e assessore alla Cultura ed alla Legalità, Eduardo Lamberti Castronuovo, in sinergia con tutte le istituzioni coinvolte, furono conservate presso il caveau della Banca d' Italia per circa 4 anni. Successivamente vennero esposte al Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria ( oggi denominato Sic et simpliciter "Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria eliminando, in una forma che si fa sostanza,( sigh!!) la denominazione " della Magna Grecia") per poi giungere alla loro attuale collocazione presso il Palazzo della Cultura " Pasquino Crupi", intitolato al grande intellettuale calabrese, nato a Bova Marina ( RC), giornalista, scrittore, critico letterario, uomo politico. Palazzo della Cultura progettato alla fine degli anni ' 20, in origine adibito a brefotrofio, luogo in cui si ospitavano e curavano i bimbi illegittimi e abbandonati. Luogo tristemente ricordato per il tragico evento accaduto il 21 maggio del 1943 quando un bombardamento delle forze alleate, uccise 33 bimbi, 14 balie, due bambinaie ed una suora. Successivamente il palazzo venne ricostruito ed adibito ad uffici del Genio civile, per divenire,poi, nel periodo più recente, sede della facoltà di Ingegneria dell' Università Mediterranea, ed in ultimo , dopo un intervento di rinnovamento ed adeguamento, luogo deputato alla Cultura con esposizioni permanenti e sale dedicate a grandi uomini e donne della realtà calabrese, dai poeti Nicola Giunta a Matteo Paviglianiti, dal musicista Manfroce, al pittore Mattia Preti, dalla giornalista e scrittrice Adele Cambria al pittore Tommaso Minniti ( Minton). Rizes ha intrapreso il viaggio nel suo solito stile: l'alchimia fra il mito, la leggenda, la Storia nell'intreccio fatto di uomini e donne che hanno battuto i sentieri di questa terra. Un viaggio dentro i ricordi dei partecipanti, attraverso le opinioni espresse in libertà, con il desiderio mai sopito di dare voce a queste latitudini marchiate dagli stereotipi, di dare visibilità alla Bellezza, volano di riscatto per questa parte di mondo troppo spesso vilipesa ed offesa. Dal " Ricatto al Riscatto" fu il motto che Rizes coniò 10 anni fa e continua a battersi oggi affinché la Cultura liberi dal guado, plaudendo quando la Legalità si impone sul malaffare , quando le istituzioni in sinergia fra loro, vincono la partita per il bene comune. Grazie ai partecipanti che, ancora una volta, si sono fatti promotori del desiderio di una narrazione nuova della nostra terra, grazie alla Dott.ssa Paola Surace , funzionaria del Comune di Reggio Calabria ed alla signora Caterina Cuzzocrea per averci accompagnati con dedizione e passione. SalvArti, dentro un nome un progetto...in fondo ...quello stesso che animò Rizes a volere nascere 10 anni fa
Marina Neri RC 9 marzo 2025
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