CALABRIA, un nome che fa storia e insegna a tutti gli italiani che anticamente si chiamò anche VITALIA (terra dei vitelli), da cui prese il nome la nostra nazione e, forse non tutti sanno, che la "regione fa parte della nostra cara ITALIA". Sfido qualunque calabrese a dire che non ama questa sventurata terra. Siamo tutti col fiato sospeso e attendiamo il cambiamento con questa nuova ondata politica, sarà una svolta ?
« Patisco d'amor patrio, soffro di sentimentalità per il glorioso nostro passato, mi cruccio dell'abbandono in cui siamo caduti e tenuti... e specialmente cerco di far apparire nobile, grande e bella la nostra Calabria, anche quando è giustamente accusata. »
(Francesco Jerace, 1909)
Per qualcuno del nord, ci pregiamo sottoporre loro la nostra migliore offerta di geografia politica della :
Regione Calabria
Stato: Italia
Zona: Italia meridionale
Capoluogo: Catanzaro
Superficie: 15.082 km²
Abitanti: 2.009.252 (10-2009)
Densità: 133,2 ab./km²
Province: Catanzaro
Cosenza
Crotone
Reggio Calabria( città metropolitana dello stretto )
Vibo Valentia
Comuni: n°409
Politica
Presidente: Giuseppe Scopelliti (PdL)
(dal 29/03/2010)
DESCRIZIONE
La Calabria /kaˈlabrja/ (Calàbbria in calabrese e in occitano, Calavrìa in grecanico, Καλαβρία in greco) è una regione dell'Italia meridionale di 2.009.252 abitanti. Il capoluogo è Catanzaro, dove hanno sede la Presidenza della Regione e la Giunta Regionale, mentre il Consiglio regionale si riunisce nella città metropolitana, Reggio Calabria. È la regione più a sud dell'Italia peninsulare, confina a nord con la Basilicata e a sud-ovest un braccio di mare la separa dalla Sicilia. È bagnata ad ovest dal mar Tirreno e ad est dal mar Ionio.
La regione costituisce la punta dello stivale, è bagnata ad ovest dal Mar Tirreno, ad est dal Mar Ionio, a nord-est dal golfo di Taranto e a sud-ovest è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina, la cui distanza minima tra Capo Peloro in Sicilia e Punta Pezzo in Calabria(area metropolitana dello stretto) è di soli 3,2 km, dovuta al legame geologico presente in profondità tra il massiccio dell'Aspromonte e la catena dei Peloritani.
I golfi calabresi sono:
il golfo di Corigliano che, di fatto, fa parte del più ampio golfo di Taranto;
il golfo di Gioia Tauro, situato sulla costa tirrenica.
il golfo di Policastro, sulla costa tirrenica, comprendente anche Campania e Basilicata
il golfo di Sant'Eufemia, situato sulla costa tirrenica;
il golfo di Squillace, situato sulla costa ionica;
In Calabria sono presenti due isole, entrambe poste lungo la Riviera dei Cedri (CS), sulla costa tirrenica :
l'Isola di Dino, di fronte alla cittadina di Praia a Mare;
l'Isola di Cirella, di fronte a Cirella, frazione del comune di Diamante.
Vi è poi l' Isola di Le Castella, sul litorale jonico crotonese, collegata alla spiaggia da un lembo di terra. Tra i faraglioni e gli isolotti da menzionare per grandezza e talvolta per la loro forma caratteristica vi sono lo Scoglio Incudine e lo Scoglio Cervaro nell' Alto Ionio Cosentino e lo "Scoglio dello Scorzone" di San Nicola Arcella, oltre ad alcuni scogli di rara bellezza nella zona di Capo Vaticano.
Dal punto di vista geologico, la Calabria è una delle regioni italiane più antiche. Già prima del Cenozoico, fu parte del continente denominato Tirrenide, una penisola che la congiungeva al Massiccio del Pollino. Gli sconvolgimenti atmosferici riempirono i mari interni dando origine alle pianure di Sant'Eufemia, di Sibari, del Crati, del Corace e del Mesima.
Il successivo processo di innalzamento delle coste provocò il fenomeno del terrazzamento che in alcuni punti dell'Aspromonte raggiunse la quota di mille metri, un fenomeno noto come orogenesi degli Appennini
la Calabria appartiene al dominio geologico chiamato Arco Calabro Peloritano. l'Arco Calabro Peloritano è stato interpretato dai geologi come un frammento di catena Alpina s.s., infatti a differenza dell'Appennino meridionale presenta unità tettoniche non Calcaree ma bensì metamorfiche o cristalline, da questo punto di vista i terreni della Calabria sono tra i più antichi d'Italia e risalgono almeno al Paleozoico. La geologia della Calabria è molto affascinante e la particolarità dei sui terreni ha da sempre rappresentato uno dei problemi più interessanti della geologia del Mediterraneo, a cui molti studiosi hanno provato a dare un'interpretazione.
La Calabria detiene il 10% dell'intero patrimonio costiero dell'Italia (715,7 km), e presenta la più grande ed esclusiva varietà di spiagge formate da rocce particolari, come ad esempio gli scogli granitici della provincia reggina, del tirreno vibonese, e dello ionio catanzarese. Tali rocce, presenti in maniera massiccia nella regione calabrese sono presenti in misura minore anche in alcune località isolane del mar Mediterraneo (come ad esempio in Sardegna). Il litorale calabrese è infatti costituito praticamente da rocce di ogni era geologica, dalle rocce metamorfiche risalenti alle ere più antiche, ricche di minerali indisponibili in altre regioni della Penisola, alle dune di attuale formazione.
PREISTORIA
Le prime tracce della presenza dell'uomo in Calabria risalgono al Paleolitico come ne testimoniano i ritrovamenti nelle grotte di Scalea e il graffito del Bos primigenius a Papasidero, una figura di toro incisa nella roccia 12.000 anni fa. Durante l'era dei metalli giunsero nuove popolazioni, uno degli insediamenti più importanti risalente a quel periodo è il complesso di Torre Galli nei pressi di Vibo Valentia, inoltre, nei pressi di Roccella Jonica, sul finire degli anni '60, furono condotti degli scavi che riportarono alla luce una necropoli risalente all'età del ferro.
MITOLOGIA E PERIODO ITALICO
Secondo il mito più antico, Aschenez, pronipote di Noè, mercante semita ed inventore della barca a remi, giunse tre generazioni dopo il diluvio universale sulle sponde dove fu fondata Reggio. Ciò è testimoniato dalle informazioni riportate successivamente da Giuseppe Flavio e da San Girolamo.
Più tardi, secondo il mito greco, circa 850 anni prima della guerra di Troia, vi sarebbero dunque giunti Enotrio e Paucezio, di stirpe enotria e pelasgica, originari della Siria che, trovando il suolo molto fertile, chiamarono la regione "Ausonia" in ricordo dell'"Ausonide", fertile zona della Siria.
Secondo la leggenda Enotrio avrebbe regnato per 71 anni e alla sua morte gli sarebbe succeduto il figlio Italo ("uomo forte e savio" secondo quanto narra Dionigi di Alicarnasso) che regnò su una popolazione "Italòi" che occupavano la penisola nella zona situata a sud dell'Istmo di Catanzaro, che oggi sono la province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, dalla quale l'Ausonia avrebbe preso il nuovo nome di "Italia", come riportano Tucidide ("quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade") e Virgilio (Eneide, III). ma comunque sappiamo da Dionigi di Alicarnasso (1 11,2-4; 12,1) e Diodoro Siculo che gli "Ausoni" (abitanti dell'Ausonia) erano stanziati nella zona di Reggio già intorno al XVI secolo a.C.
Tali popolazioni dunque (Itali-Ausoni-Enotri), avrebbero abitato prevalentemente le zone costiere, mentre l'entroterra della regione fu abitato principalmente dai Bruzi (Brutti o Bretti), popolo di origine indoeuropea di linguaggio osco e temperamento bellicoso e da genti di origine iberica.
PERIODO GRECO
Per approfondire, vedi le voci Magna Grecia e Bruzi.
Di fondamentale importanza è lo sbarco dei Greci, Calcidesi, sulle coste calabresi, i quali strapparono le terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell'entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), e si mescolarono con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, estremamente florida nei secoli successivi. I Greci fondarono fiorenti colonie, così magnificenti da guadagnarsi l'appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia), così importanti da superare, in alcuni casi, la stessa madrepatria.
Tra l'VIII ed il IV secolo a.C. infatti fiorivano su tutta la costa numerose ed importanti città della Magna Grecia, come Rhegion, Kroton, Locri Epizephyrii, e Sybaris, e numerose sub-colonie fondate dalle colonie stesse quali: Kaulon, Hipponion, Medma, Terina e Scolacium.
La gloriosa storia delle poleis magnogreche vide primeggiare politicamente ed economicamente le città di Reggio come padrona dello Stretto di Messina e della Calabria meridionale, di Locri Epizefiri nella parte centrale della regione, e di Crotone in quella settentrionale, in una storia fatta di alterne alleanze e conflitti interni tra le tre potenze della regione.
Successivamente con la pressione delle popolazioni dei Bruzi e dei Lucani (che conquistarono e depredarono le poleis della Calabria settentrionale), e con l'avvento di Roma, la Magna Grecia iniziò il suo declino, dovuto anche ad una continua lotta per il predominio tra le poleis.
BASTA COSI' ? NON MI PARE IL CASO, MA POTREMMO CONTINUARE A LUNGO CITANDO IL PERIODO ROMANO, IL MEDIOEVO, ECC.
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