PASSATA E' LA TEMPESTA : ODO AUGELLI FAR FESTA E LA GALLINA TORNATA IN SU LA VIA CHE RIPETE IL SUO VERSO....
Ma questo viene dopo, adesso la tempesta sta per arrivare, sono le 11,50 del 30 agosto 2013...sono al mare dell'Oasi di Pentimele, Reggio Calabria, il vento turbina e ingrossa i flutti che, colorati da bagliori speciali, producono alti spruzzi, abbattendosi sulla pietrosa riva. La', a ponente, arrivano le nuove avvisaglie di una vicinissima tempesta, fanno capolino le prime saette con luminosissimi lampi, seguiti dai rombanti tuoni come a voler salutare questo mese augustéo che si spegne negli ultimi due suoi giorni di vita. Il cielo è cupo, gli ombrelloni vengono chiusi dai bagnini raggianti e scalpitanti per questa mezza giornata di lavoro che si guadagnano senza dover faticare sino al tramonto, le previsioni per domani 31 sono pessime e loro, che ancora non lo sanno, potranno ancora riposare senza dover sentirsi dire : " Ragazzo, portami un lettino ! " Tale è l'arroganza e la maleducazione di alcuni " rinisciuti " frequentatori di questo piccolo, meraviglioso, angolo di mondo. ( così mio nonno definiva chi era sempre stato un nessuno e, poi, con un diploma e una laurea, magari comprati, si atteggiava come appartenente ad una nobile casta in questa nostra terra di Calabria). C'è un vecchio detto reggino che descrive esattamente le malefatte di chi è diventato nobile senza esserci nato : " Schiantiti ru rinisciutu ". Ma ridiscutiamo dell'approssimarsi della tempesta che, dalle giravolte prodotte dal vento forte di ponente, sembra trasformarsi in una probabile tromba d'aria...ecco..." fischia il vento "....a me sembra di udire un coro di uomini forti che dal mare salgono verso la montagna, La melodia è quella della canzone russa Katyusha...e le onde, che si alzano folli e spumeggianti, chiedono la loro parte di orchestrali in questo meraviglioso concerto che la natura sta preparando per noi miseri mortali, già impauriti e impalliditi per le incognite sequenze che potrebbero trasformarsi, da un momento all'altro, in attimi disastrosi e di terrore.
Nel momento che scrivo e dopo aver scaricato nel mio PC le immagini scattate alla marina, l'inferno pare essere arrivato...un'inferno non di fuoco, ma di acqua scaricata da un cielo nero e gonfio come se si fossero aperte le cateratte del cielo..." Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono. Piovve sulla terra quaranta giorni e quaranta notti ".(Bibbia, Genesi).
Ora i tuoni sembrano essere lontani, qualche sporadico lampo illumina la mia scrivania, i suoni e i cori cambiano, si ode il vociare della gente in strada che esce dai momentanei e fortunosi ripari, ognuno commenta le proprie disgrazie e gli affanni, si odono imprecazioni di chi, a piedi, subisce gli spruzzi fangosi delle ruote di automobili guidate da "distratti" personaggi non curanti dell'incolumità altrui che si beccano il classico e vaporoso VAFFANCULO. Ma non c'è più il carro, né la gallina "che tornata sulla via ripete il suo verso", non esistono più le descrizioni poetiche di chi, sprovvisto di moderne strumentazione fotografiche, narrava con ampie vedute tutto ciò che era passato per i suoi attenti occhi. Leopardi, Pascoli, Carducci..." fedeli amici di un tempo migliore...oh di che cuor con voi mi resterei, guardando lor rispondeva, oh di che cuore ! Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire: Or non è piú quel tempo e quell'età. Se voi sapeste!... via, non fo per dire, Ma oggi sono una celebrità. E so legger di greco e di latino, E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú: Non son piú, cipressetti, un birichino, E sassi in specie non ne tiro piú. E massime a le piante.... "
E adesso ascoltate...anzi vedete, queste mie poesie fotografiche che nulla hanno a che vedere con i grandi personaggi citati; loro, in passato, hanno stimolato il pensiero e i ricordi, io, molto più modestamente, cerco di imprimere questi attimi nella memoria visiva di qualcuno che ha guardato queste immagini e lo ringrazio per aver avuta la pazienza giobbiana di soffermarsi sugli scatti fotografici e su queste mie righe che descrivono, riassumendolo, un voluminoso e pensato discorso. Ancora grazie e : ALLA PROSSIMA !!!
Salvatore Marrari RC 30 agosto 2013
ALLA FINE DELLE FOTO C'E' IL LINK PER IL VIDEO
Nel momento che scrivo e dopo aver scaricato nel mio PC le immagini scattate alla marina, l'inferno pare essere arrivato...un'inferno non di fuoco, ma di acqua scaricata da un cielo nero e gonfio come se si fossero aperte le cateratte del cielo..." Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono. Piovve sulla terra quaranta giorni e quaranta notti ".(Bibbia, Genesi).
Ora i tuoni sembrano essere lontani, qualche sporadico lampo illumina la mia scrivania, i suoni e i cori cambiano, si ode il vociare della gente in strada che esce dai momentanei e fortunosi ripari, ognuno commenta le proprie disgrazie e gli affanni, si odono imprecazioni di chi, a piedi, subisce gli spruzzi fangosi delle ruote di automobili guidate da "distratti" personaggi non curanti dell'incolumità altrui che si beccano il classico e vaporoso VAFFANCULO. Ma non c'è più il carro, né la gallina "che tornata sulla via ripete il suo verso", non esistono più le descrizioni poetiche di chi, sprovvisto di moderne strumentazione fotografiche, narrava con ampie vedute tutto ciò che era passato per i suoi attenti occhi. Leopardi, Pascoli, Carducci..." fedeli amici di un tempo migliore...oh di che cuor con voi mi resterei, guardando lor rispondeva, oh di che cuore ! Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire: Or non è piú quel tempo e quell'età. Se voi sapeste!... via, non fo per dire, Ma oggi sono una celebrità. E so legger di greco e di latino, E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú: Non son piú, cipressetti, un birichino, E sassi in specie non ne tiro piú. E massime a le piante.... "
E adesso ascoltate...anzi vedete, queste mie poesie fotografiche che nulla hanno a che vedere con i grandi personaggi citati; loro, in passato, hanno stimolato il pensiero e i ricordi, io, molto più modestamente, cerco di imprimere questi attimi nella memoria visiva di qualcuno che ha guardato queste immagini e lo ringrazio per aver avuta la pazienza giobbiana di soffermarsi sugli scatti fotografici e su queste mie righe che descrivono, riassumendolo, un voluminoso e pensato discorso. Ancora grazie e : ALLA PROSSIMA !!!
Salvatore Marrari RC 30 agosto 2013
ALLA FINE DELLE FOTO C'E' IL LINK PER IL VIDEO