Dopo una "vasca" sul Corso Garibaldi decidiamo, con Maria malgrado il tempo sia uggioso, di scendere sulla passeggiata pedonale del Lungomare dedicato a Italo Falcomatà. Contrariamente alla aspettative e sebbene non ci sia sole, veniamo coinvolti in un clima di pace e serenità che regala il nostro mare, visto dalla speciale balconata sullo stretto. Tanti incontri graditi ci hanno dato la possibilità di chiacchierare e socializzare tra una foto e l'altra, rendendo allegro e confortevole il nostro "peregrinare natalizio". Ciò che il nostro occhio percepisce è la naturale presenza di un Dio benevolo che ci ha regalato questa parte di città che da' respiro alle menti dei reggini nella vastità del mare che bacia anche la consorella Messina. Qualche sprazzo di luce rompe la, tra le nuvole, dando alle acque e al panorama una colorazione speciale di azzurro misto al verde che la vegetazione della passeggiata proietta ampiamente sul tutto. Ci colpisce un fatto che tra la "desertificazione" della aiuole, una è fiorita e addobbata con ciclamini e stelle di natale, quella che ha ripulito l'Accademia Del Tempo Libero di Reggio Calabria riportandola allo splendore di un tempo. Risalendo verso il corso principale cittadino, ci imbattiamo negli stand di un mercato natalizio posto nell'affollata Piazza Vittorio Emanuele II, comunemente detta Piazza Italia. Non sono i soliti addobbi, daltronde il Natale si è preso già dodici ore di "distanza", ma qualcos'altro i cui odori non possono non provocare una fermata che si rende obbligatoria...me lo dice la mia fotocamera che vibra dentro al suo fodero e vuole essere accesa. Ciò che essa vede e recepisce sono i nostri prodotti alimentari e conservieri con una vasta gamma di dolciumi tradizionali quali "i nzuddhi", i "cori i Cecé" (dolci a forma di cuore, così chiamati perché un tempo erano dono per fidanzati, per papà, per mamme, per nonni e oggi anche per l'amata squadra di calcio come si può vedere dalle immagini). Uno dei gazebo è adibito a friggitoria e veniamo attratti dall'odore di "crispeddhi" calde (crespelle, palline di pasta lievitata con dentro acciughe o nduja o altri aromi e fritte, annegate, in olio bollente). Tra le cose che riguardano il Natale, al centro della piazza troviamo un "presepe FIAT", una vecchia 500 adibita, molto sapientemente, a classico villaggio della nascita con pastorelli, fiume, cascata, stalla e musica diffusa, veramente molto carino. Qui finisce la mia relazione-racconto perché termina la nostra passeggiata e il rientro a casa ci dona la positività di un pranzo post-natalizio con tutti i buoni "resti" della precedente festività.
Salvatore Marrari RC 26 dicembre 2014