Solo un esperto di geografia può sapere cosa sia Lapio. Dalle foto che oggi pubblico, ma che sono del 1 luglio 2015, nessuno immagina dove sia questa località. se non del luogo o di questa provincia. Essendo io abitante di Reggio Calabria ognuno di voi, amici cari e corrispondenti di Facebook, pensa che sia andato negli orti dell'Aspromonte che in estate si arricchiscono di questi colori, con la produzione di frutta e alberi tipici di una Calabria in fiore. lo si può constatare dai curati frutteti, dagli ulivi in germoglio o con le olive pronte da mandare in frantoio; dalle piccole arance sostituitesi alle zagare profumate della nostra terra e dai novizi limoni che attendono di essere colti e usati alle bisogna, premuti in succulente limonate, sbucciati e ingeriti con semplice sale, in insalata con sale olio e aceto alla maniera nostrana. E poi che dire delle qualità di uve Clinton che in questo posto pronunziano "Crinto" o, a seconda dello località, "Crintòn", uve fragola e uve bianche esclusive da far ottimo vino in ottime botti di rovere. Notate, poi, i fichi grossi come lampadine, le prugne di varie qualità, le pesche antiche e le pere che hanno preso il colorito del bel sole che, in questo posto, risplende e sorride in maniera molto particolare per l'amore che, nell'ambito del recinto, è la peculiarità di sole tre parsone. Perché dico questo? Perché entrando al di la del cancello, ogni cosa parla di loro, del loro attaccamento alla terra natia (almeno per due di essi), come l'immagine di Tara, dal film "Via Col Vento", luogo natio rigenerante della Rossela Hoara che in questo contesto si chiamano Giuliana Dal Lago, Don Gianni Dal Lago e, l'importato molisano marito di Giuliana, Antonio De Salntis. Sono i tre che faticano a governare il luogo, renderlo fertile e apprezzabile agli occhi di Dio. Don Gianni, lo dico per chi non lo conoscesse, è un ottimo e pastoratle sacerdote cattolico in pensione che, tra una messa e l'altra, ama lavorare, con Giuliana, nella terra che fu dei loro genitori. Perchè amo parlare di loro che mi sono amici ? Perchè li ritengo miei carissimi fratelli che amano il loro cane, adesso tosato, Sky, il loro gatto bianco, Neve, e le loro "gainee" col pulcino ultimo nato...fortunato anche quest'ultimo come tutti gli altri polli che moriranno solo di vecchiaia, nessuno si azzardi a parlare di un arrosto o di un buon brodo di campagna.
Per svelarvi la località, vi dico che LAPIO non si trova in Calabria, sebbene le apparenze possono far pensare il contrario, fa parte del comune di Arcugnano in provincia di Vicenza, ma distante dalla città solo sette kilometri. E' il "regno" dei fratelli Dal Lago e di Antonio il molisano. Credetemi, amici, è un paradiso in terra. In mio onore (di ciò li ringrazio caldamente) questi amici, giorno 2 luglio, hanno dato fuoco alla legna dentro il loro forno di campagna e i "pizzaioli" Giuliana e Antonio hanno riempito la tavola con delle rinomate pizze di vario menu ad una comitiva di amici e parenti che non hanno disdegnato di apprezzare queste leccornie bagnate di ottima birra e buon vino della loro vigna. Dimenticavo, ha fatto onore alla mensa il buon Don Gianni a cui mi lega una devozione particolare. Ecco un racconto di amore che i greci chiamavano agape e, per i cristiani delle origini, era una pratica caritatevole consistente in un banchetto comunitario comprendente la preghiera di pace e serenità, una comunione, espressione più in generale del legame di una comunità umana riunita insieme e vincolata dall'amore fraterno. HO FINITO !
Salvatore Marrari RC 4 luglio 2015
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