Commemorato, ieri 11 novembre 2016, Matteo Paviglianiti a sessant'anni dalla morte e su questo argomento, adesso, posso relazionare in maniera ampia. Ho elaborato il video della serata svoltasi all'auditorium "Cipresseto Zanotti Bianco", sede temporanea dell'Accademia Del Tempo Libero Di Reggio Calabria. Ringrazio intanto, quale pronipote del poeta, l'amico Demetrio Delfino presidente del consiglio comunale e il prof. Giuseppe Cantarella presidente della commissione toponomastica reggina, autori della commemorazione espressa a nome del Comune. Hanno partecipato, per dovere di cronaca e alle quali va il mio più vivo ringraziamento, la Prof.ssa Rosamaria Puzzanghera relatrice letteraria per il poeta, la dott.ssa Silvana Velonà presidente del su citato sodalizio, l'Artista Marinella Rodà per la sua personale e bellissima interpretazione di 28 DICEMBRI 1908 (poesia sul terremoto, unica testimonianza in versi), le attrici Mirella Filocamo e Maria Ielo per l'interpretazione di TRA CUMMARI (poesia trasformata i farsa), Ezio Marrari per le riprese video, tutto il pubblico presente. Tra i tanti argomenti politici e letterari, una sorpresa ci ha meravigliati: abbiamo scoperto la vena poetica del nostro caro amico Demetrio Delfino che ha letto una bella poesia, da lui scritta e redatta in vernacolo, sul pensiero del poeta DON MATTEO, una lucida esposizione sul personaggio. Approfondire di più sulla ragione sociale del poeta è un dovere che ci obbliga a confrontare quella politica all'attuale socialità, per le gravi distonie da ciò che era e deve essere un socialismo qualificato in ragione delle necessità dei minimi. Mi piace mettere a fuoco, come da lui relazionato, la puntigliosità del Prof. Giuseppe Cantarella sull'attribuzione di nuove strade ai vari personaggi, specialmente reggini, che meritano essere accolti da questa nuova toponomastica, che non esclude nessuno che lo meriti o che abbia avuto particolari tendenze politiche. Attribuzioni che vengono discusse e ponderate, oltre che da tutti i membri della commissione, anche dal Sindaco, massimo rappresentante dei cittadini e da qualche assessore preposto entro i termini della cultura.
Che dire della prof.ssa Rosamaria Puzzanghera che si è dichiarata innamorata del poeta Paviglianiti pur non avendolo mai conosciuto, ma avendone minuziosamente studiato i libri 'U SPECCHIU D'A VITA e LACRIMI (onorevolmente depositati da Nicola Giunta alla biblioteca comunale allorché ne fu il direttore) e tutto ciò rimasto inedito negli archivi del sottoscritto.
Un plauso alla dott.ssa Silvana Velonà per l'accoglienza nella sede dell'Accademia Del tempo Libero e anche per le belle espressioni introduttive all'importante "caffé letterario".
Con questa memorabile serata si son volute riscoprire le doti di un personaggio che la città aveva dimenticato e che tanto aveva fatto per essa, sacrificando se stesso ai fasti della gloria, ma inviando nel mondo della cultura e, spesso, a sue spese, da ottimo mecenate, persone molto più rappresentative, Giunta, Cingari, Saccà, Varacalli, i cugini professori De Stefano e tutti gli altri giovani poeti e scrittori reggini che a lui erano legati. La sua era diventata una scuola di "socialismo in versi". Poche le sue pubblicazioni, ma tante quelle dei suoi discepoli prodotte dal suo non egoismo; lasciò che il socialismo e la cultura si propagassero attraverso tante bocche e tanti cervelli piuttosto che da una singola versione che avrebbe potuto essere una voce nel deserto. Questa è l'astuzia dei grandi politici...un po' come il messaggio di Cristo Gesù che operò attraverso i discepoli, acciocché il suo messaggio raggiungesse il mondo abitato. Forse il paragone sembra enorme rispetto a una realtà umana, ma è così che va propagato un pensiero politico-culturale, omettendo se stessi, sacrificandosi.
Mettendola sul personale, vedo chiaramente che il pensiero socialista è cambiato, non è più quello insegnatomi dal mio prozio, ma, piuttosto, ha preso la strada del non ritorno, per le varie correnti opposte e per le ramificazioni che nulla hanno a che fare con quegli otto uomini della birreria nella "piazzetta" (l'attuale Piazza Italia) che fondarono la "COPERATIVA LA VITTORIA (era 1914), oggi CIRCOLO CULTURALE CALARCO: Alfredo Tripepi, Giovanni De Maria, Matteo Paviglianiti, Francesco Romeo, Sangrì, Giovanni Crea, Bruno Surace e Nino Spanò.
Nella bella commemorazione, per stringere i tempi del mio modesto intervento, non ho parlato della grande amicizia che legava zio Matteo ai valentissimi pittori Nunzio Bava (autore di un ritratto del poeta) e Fabon (Domenico Bonfà), il primo di Bagaladi, il secondo di Sant'Agata del Bianco che tanto hanno collaborato con lui perché si estendesse la corrente e il pensiero artistico-letterario di tanti calabresi, reggini particolarmente, sconosciuti per volontà di poteri forti che via via proliferavano per avvantaggiare altri, radicati in una Italia posta più a nord.
Altro particolare omesso, la natura delle musiche nel breve video proiettato che hanno particolare attinenza con la vita di Don Matteo : LA SERENATA DI TOSELLI "RIMPIANTO" con le parole di Alfredo Silvestri. Una romanza che fece sua, oltre che per la dolcezza della musica, per il contenuto che gli ricordava l'amore perduto, la sua Elena, a cui rimase fedele per tutta la vita. E la famosa VOCE 'E NOTTE con le parole di Edoardo Nicolardi e la musica di Ernesto De Curtis : "Si 'sta voce te sceta 'int' 'a nuttata, mentre t'astrigne 'o sposo tujo vicino, statte scetata, si vuò stà scetata, ma fa' vedè ca duorme a suonno chino ! Nun ghì vicino ê llastre pe' ffà 'a spia, pecché nun può sbaglià : 'sta voce è 'a mia ! È 'a stessa voce 'e quanno tutt' 'e dduje, scurnuse, nce parlavamo c' 'o "vvuje".......
Per ampliazione, ecco il testo di RIMPIANTO (Serenata di Toselli)
Come un sogno d'or,
scolpito è nel core,
il ricordo ancor' di quell'amor
che non esiste più
Fu la sua vision
qual dolce sorriso
che più lieta fa,
col suo brillar, la nostra gioventù.
Ma fu molto breve in me
la dolcezza di quel ben svani,
quel bel sogno d'or
lasciando in me il dolor.
Cupo è l'avvenir, sempre più tristi
i di, la gioventù passata
sarà, rimpianto
mi resta sol,
sì rimpianto amaro e duol' nel cor !
Oh raggio di sole
Sul mio cammino, ahimè, non brilli più,
Mai più, mai più.
Per concludere invito chiunque, ne abbia la voglia e l'interesse di conoscere il personaggio che ieri, 11 novembre 2016, molti hanno scoperto, di seguire il filmato in tutte le sue fasi, assaporerà la vita di Matteo Paviglianiti, un nostro reggino nato nel 1 maggio del 1874 e deceduto l'11 novembre 1956.
Salvatore Marrari RC 12 novembre 2016
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