SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare...
"...Teseo, duca di Atene, è in procinto di sposare la regina delle Amazzoni, Ippolita. Per l'occasione è prevista una cerimonia di 4 giorni e giunge, in vista dei festeggiamenti, Egeo, con la figlia Ermia e due giovani, Lisandro e Demetrio. Egeo vorrebbe che Ermia sposasse Demetrio, ma purtroppo la ragazza è innamorata di Lisandro, dunque non intende sottostare ai voleri del padre. Egeo allora minaccia la figlia e le dà tempo fino al matrimonio: se non sposerà Demetro, Ermia sarà spedita in convento o addirittura uccisa.
di William Shakespeare...
"...Teseo, duca di Atene, è in procinto di sposare la regina delle Amazzoni, Ippolita. Per l'occasione è prevista una cerimonia di 4 giorni e giunge, in vista dei festeggiamenti, Egeo, con la figlia Ermia e due giovani, Lisandro e Demetrio. Egeo vorrebbe che Ermia sposasse Demetrio, ma purtroppo la ragazza è innamorata di Lisandro, dunque non intende sottostare ai voleri del padre. Egeo allora minaccia la figlia e le dà tempo fino al matrimonio: se non sposerà Demetro, Ermia sarà spedita in convento o addirittura uccisa.
La fanciulla allora organizza una fuga con Lisandro, e insieme i due progettano di sposarsi il giorno successivo presso la casa dello zio di Lisandro.......
........Nei boschi ci sono altri personaggi: le fate, i cui re e regina sono Oberon e Titania, tornati dall'India per benedire il matrimonio di Ippolita e Teseo......
.......In questa commedia Shakespeare affronta fondamentalmente due tematiche: la magia e il sogno. Per quanto riguarda la magia, essa altro non è che l'amore, che con il suo potere riesce a risolvere ogni cosa. Precisamente l'amore è simboleggiato dal succo del fiore magico che agisce proprio sugli occhi: è infatti con gli occhi che ci si innamora per la prima volta scrutando l'oggetto del proprio amore......."
Mi sono inoltrato nel mondo di William Shakespeare, esattamente nell'anno 1596 quando fu realizzata in teatro la prima della bella commedia d'amore romantico che mai finirà dentro i cuori delle persone buone e gentili.
Il preludio con cui ho voluto dare inizio a questo mio racconto-cronaca di una super serata trascorsa nella più bella atmosfera musicale della nostra estate reggina, è il risultato, appunto, del grande amore infuso sia dall'organizzazione sia dai cantanti, sia dai musicisti, sia dai versi poetici in lingua madre nostra (il bel dialetto reggino). Il paragone regge, e come ! Gli "attori" meravigliosi al seguito di un grande musicista, Pino Puntorieri, coadiuvato alla grande dal maestro Fulvio Puccinelli, hanno fatto si che l'ambiente di quel cortile (chiostro) diventasse un palcoscenico di fatta Shakespeariana. Se vogliamo, nulla è mancato, la musica con la speciale strumentazione, l'arte della poesia, il canto, la vita umana in se stessa, la sacralità e...tanta, tanta commozione....e a rendere l'atmosfera ancora più sognante hanno contribuito anche lo stile e il linguaggio di Biagio D'agostino che ha preso in carico la presentazione cronologica della dolce serata. In questa idilliaca atmosfera hanno presenziato personaggi illustri quali il poeta Giuseppe Ginestra, Peppe per gli amici reggini, che, convalescente, ha voluto alzarsi in piedi e con un filo di voce ha deliziato gli astanti con la memorabile ed ormai eterna poesia "Va' 'nti to' mamma", seguita da un lungo scroscio di applausi da parte dei presenti, tutti in piedi e qualcuno in lacrime, per onorare il nostro poeta; poesia ripetuta in canto da chi ne ha messo le note musicali sul suo pentagramma, lo stesso maestro pianista Pino Puntorieri.
"Quandu ti senti i nerbi pizziàti
e ccerchi un pocu i paci peri peri;
Quandu tutti ti pigghinu a ppuntàti
parenti, amici e ppuru to’ muggheri;
quandu cerchi ‘na stampicceddha i luci
ammenz’o scuru chi tti struggi ‘u cori,
cerchi n’aiutu ma non trovi ‘a vuci
i nuddhu mi ti rici ddu’ palori…
Allura, sent’a mmia, va’ ‘nti to’ mamma...."
E ancora in tema di poesia nostrana, sempre il "solito" Pino, ha musicato, cantandola, la poesia "Amuri", dedicata al suo unico, grande amore, Elena, dal poeta ottocentesco Matteo Paviglianiti, orgogliosamente mio prozio.
"O facci beddha di ’nu serafinu !
Buttuni ’i rrosa tuttu prufumatu !
Mandi ’nu sciauru tantu ruci e finu
ed è di la to’ bucca : lu to sciatu...."
Nella prima presentazione è stato chiamato al microfono il padrone di casa, Don Nuccio Cannizzaro parroco della chiesa che si è inoltrato in un discorso esaltando la cultura e proponendola a tutti perché si espanda tra i giovani della nostra martoriata città. A seguire, sono stati tanti i personaggi che hanno avvicinato alle proprie labbra il microfono, il tenore Pier Luigi Romeo che ha cantato romanze e musiche con sacri testi, il professore Martino Parisi che ha ricordato l'amico, cantante, scomparso, facente parte del loro gruppo musicale, il paziente e tutto fare Franco Scagliola. Demetrio Bucarelli paroliere, Don Pasqualino Catanese, parroco della chiesa di Itria autore delle parole di una canzone dedicata al padre, "Patri", con musica di Pino Puntorieri. E' la volta della mezzo soprano Serenella Corrado che si alterna più volte, col canto, tra i due musicisti, Pino e Fulvio, a far valere il tono della sua meravigliosa voce in brani lirici e sacrali scritti dal nostro, sempre, maestro Puntorieri. Io stesso sono stato chiamato da Pino e Biagio a ricordare il poeta e mio prozio, dianzi citato, e per questo li ringrazio e anche per le lodi tessute sulla mia persona che non merita tanto. Viene invitato al microfono il poeta dialettale Bruno Martorano che giustamente e meritatamente loda il maestro Puntorieri per essersi dedicato a musicare poesie dialettali nostrane e di autori vari, lasciando, poi, a Pino il compito di cantare una sua poesia "a me' patri", coadiuvato dal percussionista Francesco Martorano, figlio del poeta medesimo.
"Ed ecco verso noi venir per nave...", rubo i versi dell'inferno dantesco, perché viene avanti dalla platea la cantante di folk calabrese Marinella Rodà, definita da me, in una mia poesia, "L'armacera". Sorpresa delle sorprese, abituati a sentirla esprimersi in dialetto o in greco di Calabria, si cimenta nel bellissimo brano e colonna sonora de "La vita è bella", con una voce direi lirica e con una estensione elastica dal basso più profondo all'ultima ottava della scala musicale...un vero successo. Lei stessa chiude la serata con una corale sacra, con il ritorno di Serenella Corrado, Pier Luigi Romeo che, insieme a presentatore e musici, cantano "Avi Maria", la classica preghiera musicata dal solito Pino ed in vero, classico dialetto reggino. Si chiude l'ipotetico sipario, baci ed abbracci, misti a tanta gioia e commozione, vanno per la maggiore. I giusti complimenti a tutti gli artisti sono sentiti e gioiosi, ma tutta la gloria della serata, come giusto sia stato, è andata al meraviglioso artista, musicista, compositore Pino Puntorieri, di cui mi onoro essergli amico. A testimonianza di questa bella "notte di mezza estate", restano questi fotogrammi estrapolati dal video prodotto dal sottoscritto che, quanto prima, sarà allegato a questa pagina del mio personale blog e intitolato con uno mio pseudonimo " 'U zzi Turi"
Salvatore Marrari RC 27 agosto 2019
PER IL FILMATO, CLICCARE, IN FONDO ALLA PAGINA E DOPO TUTTI I FOTOGRAMMI, SUL TRIANGOLINO DELL'ULTIMA ICONA
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