REGGIO CALABRIA CITTA' - 28 MAGGIO 2020 DALLA BATTIGIA DEL MARE DELL'OASI, DALLA COLLINETTA DI QUESTA REALTA' CHE FU IL FIORE ALL'OCCHIELLO DELLA NOSTRA CITTA' : "UN FUOCO INIZIO INIZIO HA DA UNA PICCOLA SCINTILLA E TUTTO DOPO UN PO' SI ACCENDE E POI SFAVILLA COSI L'AMOR DI DIO QUANDO VERRA' ACCETTALO ACCETTALO E VIVRAI"

Questo pomeriggio, visto che il nostro Circolo del Tennis "Rocco Polimeni", ha riaperto i battenti, sono andato a rivedere le postazioni verdeggianti e a risentire l'odore delle resine dei pini. Mi sono seduto a bordo dei campi, quando sono stato attratto dal sole che si abbassava per il suo consueto tramonto. Subito ho immaginato che, dalla battigia e dalle collinette dell'Oasi di Pentimele, si sarebbe visto uno spettacolo da far tremare i polsi. Senza pensarci due volte, mi sono alzato dalla sedia, salutando gli amici, e a passo sicuro, dal solito passaggio che scende a mare, sono arrivato in quello ch'era il fiore all'occhiello della città : L'OASI. Che spettacolo ! L'Etna in lontananza coi suoi sbuffetti era testimone dell'incendio che stava per prodursi in quel cielo meraviglioso che rappresenta la Sostanza del nostro Buon Dio, il Creatore. Gli alberi, le nubi, l'acqua, tutto si colora e la leggera risacca delle piccole e rase onde, genera l'incanto di volere ascoltare, sdraiato sulla sabbia, le voci delle mitologiche Sirene o quelle delle Nereidi che il cantore Omero descrisse nelle vicende di "Odisseo", quel di Laerte figlio Ulisse cui patria era Itaca. Dicevo dell'Etna che "abita" di fronte a noi reggini, radicata sullo "scoglio Sicilia" e che fa' la guardia sullo stretto, che l'amico e storico, preclaro, prof Pasquale Amato tiene a denominare STRETTO TRA SCILLA E CARIDDI. Quanta grazia abbiamo avuto noi abitanti di queste terre ! Perciò Signore, noi popolo credente di questa sponda, ti ringraziamo per il privilegio che hai voluto donarci : il Tramonto visto dalla sponda "Oasina".

Salvatore Marrari  RC 28 maggio 2020