L'auditorium "Umberto Zanotti Bianco", ieri 27 giugno 2020, arredato secondo i decreti ministeriali per il Covid-19, ha ricevuto più di cento soci dell'Accademia Del Tempo Libero di Reggio Calabria, per assistere al nuovo spettacolo, in prima assoluta, di Marinella Rodà intitolato "Voci di Sirene". Il medesimo, scritto, diretto e interpretato dalla nota cantante folk calabrese che per il modo di esprimersi, di interpretare, per la voce corredata di notevoli toni musicali ora alti ora bassi, potremmo definire la Barbra Straeisand di Prunella di Melito Porto Salvo. Nomino il paese di origine di Marinella, dove ancora ha la sua abituale residenza, perché lei stessa,orgogliosamente, lo indica sempre per i valori, per le tradizioni, per il sistema di vita familiare degli abitanti, come una meravigliosa comunità da cui ha tratto "IL BELLO STILE CHE LE HA FATTO ONORE".
Lo spettacolo di musica e poesia a cui, ieri, abbiamo assistito e assaporato, l'interprete e redattrice ha voluto che fosse imperniato sulle origini della Calabria tutta con particolari riferimenti alla nascita di Rhegion, presumibilmente il 14 luglio del 730 a.C. Il viaggio ha toccato i racconti della mitologia greca, citando Omero e Ovidio e i personaggi che avrebbero toccato le nostre sponde, le Sirene dello scoglio di Ulisse in Scilla, Glauco, Cariddi, Circe, la Fata Morgana, ecc. Ma toccanti sono stati i versi di apertura scritti dal palmese Leonida Répaci tratti da I RACCONTI DELLA MIA CALABRIA dove lo scrittore assegna un prodotto particolare ad ogni città o paese della nostra Calabria, fermo restando che il soggetto è il sole, sempre presente ed in qualunque delle quattro stagioni. Faccio un inciso per rallegrare il nostro preclaro storico reggino prof. Pasquale Amato, a Reggio Calabria, Répaci, assegnò il prodotto più famoso e unico al mondo : il BERGAMOTTO.
Nella parte musicale abbiamo visto una Marinella molto più spigliata, scatenata, indipendente, la cui voce sempre ammaliante ha denotato grandi segni di maturità ed efficacia. Le sue canzoni curate alla perfezione hanno avuto dei ritocchi molto particolari e adattate alla valevole strumentazione di artisti e "compagni di viaggio" che hanno cesellato note e parole adattandole alla immensità della nostra artista. Un nuovo, per noi che la seguiamo, chitarrista, Salvatore Gullace, che ha palpato le corde dell suo strumento in maniera ora classica ora spigliata, dando l'impressione che a suonare ci fosse Domenico Modugno. Poi il nostro amico Danilo Brancati che quanto a strumentazioni particolari non trova eguali sul campo della zampogna, dei zufoli di canna, dei marranzani e dell'organetto calabrese che ieri ha suonato in maniera melodica, forse dandogli un suono vicino al celtico. In fine il bravo e giovane percussionista, Giuseppe Spanò, da noi già conosciuto sia con Marinella Rodà, sia con altri gruppi, che ha menato sui suoi strumenti in maniera perfetta e razionale, dando i colpetti giusti nei momenti opportuni. Una bella e unica serata che, dopo la quarantena virale, è stata organizzata dal direttivo e dalla nostra instancabile presidente Silvana Velonà, per una simbolica apertura dei locali e, contemporaneamente, per il classico saluto di fine attività delle ferie estive e per la chiusura dell'anno accademico. infatti, se tutto procederà bene, l'Accademia pensa di ripartire a fine settembre con le iscrizioni e le conferme per poi fare la prima attività di spettacolo i primi giorni di ottobre che, secondo la prassi, daranno inizio al nuovo anno accademico 2020/2021. Grazie a Marinella e i sui musicisti, grazie a tutti i soci partecipanti, auguro a tutti una felice estate di buone vacanze.
Grazie Salvatore Marrari per la squisita sensibilità rivolta alla conoscenza,al bello,in ogni forma d'arte!
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