Alle ore 19,30 di domenica 29 dicembre 2013 ad Armo, caratteristico e antico borgo di Gallina di Reggio Calabria, si è esibito il CORO POLIFONICO SANT'ARSENIO. La manifestazione ha avuto luogo all'interno della Chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta, appunto, di Armo, frazione circoscrizionale di Gallina in Reggio Calabria.
Nell’antico dialetto calabrese, la parola “armo” significa “rupe” o "sperone"e la frazione della nostra città mantiene ancora il caratteristico impianto arroccato che sale verso una collina di arenaria e pini secolari. Quello di Armo è un habitat unico che, visto di notte, ha molto di un presepe naturale con le sue stradine e vicoletti che si intersecheno in ripide salite e opposte discese; un borgo di antica fondazione con alle spalle una storia millenaria strettamente legata alla vicina Motta di Sant'Agata e un legame, altrettanto forte, con le presenze basiliane del reggino, particolare quella di Sant'Arsenio da Armo e del suo discepolo Sant'Elia Speleota.
La manifestazione è stata voluta e organizzata dai giovani della parrocchia, dalla Cooperativa Sant'Arsenio e dal parroco, africano del Camerun, Don Pascal. La chiesa gremita ospitava una moltitudine di gente; presente, su preciso invito del parroco, anche la Comunità Cristiana Evangelica Battista di Reggio Calabria con il suo attuale Pastore David MacFarlane e signora Ann, entrambi di nazionalità scozzese. Le due comunità si erano incontrate qualche anno addietro per celebrare il matrimonio interconfessionale di due giovani, lei cattolica, Elvira Calluso ed Ezio Marrari evangelico battista. L'occasione dell'esibizione della corale ha portato i due religiosi, a fine concerto, di pregare assieme il Dio che ci unisce nel cristianesimo dell'amato figliuolo Gesù Cristo.
Rientrando verso Reggio Calabria, lungo la strada della frazione Puzzi, si è potuto ammirare un presepe itinerante con personaggi e pastori costruiti in paglia e tele di sacco, con abiti variopinti, distribuiti lungo il percorso con bottegucce artigiane, come fosse una piccola comunità in cui è nato il Nazareno Gesù. Ma l'eloquenza delle foto è molto più chiara di qualunque spiegazione.
Salvatore Marrari RC 30 dicembre 2013
Nell’antico dialetto calabrese, la parola “armo” significa “rupe” o "sperone"e la frazione della nostra città mantiene ancora il caratteristico impianto arroccato che sale verso una collina di arenaria e pini secolari. Quello di Armo è un habitat unico che, visto di notte, ha molto di un presepe naturale con le sue stradine e vicoletti che si intersecheno in ripide salite e opposte discese; un borgo di antica fondazione con alle spalle una storia millenaria strettamente legata alla vicina Motta di Sant'Agata e un legame, altrettanto forte, con le presenze basiliane del reggino, particolare quella di Sant'Arsenio da Armo e del suo discepolo Sant'Elia Speleota.
La manifestazione è stata voluta e organizzata dai giovani della parrocchia, dalla Cooperativa Sant'Arsenio e dal parroco, africano del Camerun, Don Pascal. La chiesa gremita ospitava una moltitudine di gente; presente, su preciso invito del parroco, anche la Comunità Cristiana Evangelica Battista di Reggio Calabria con il suo attuale Pastore David MacFarlane e signora Ann, entrambi di nazionalità scozzese. Le due comunità si erano incontrate qualche anno addietro per celebrare il matrimonio interconfessionale di due giovani, lei cattolica, Elvira Calluso ed Ezio Marrari evangelico battista. L'occasione dell'esibizione della corale ha portato i due religiosi, a fine concerto, di pregare assieme il Dio che ci unisce nel cristianesimo dell'amato figliuolo Gesù Cristo.
Rientrando verso Reggio Calabria, lungo la strada della frazione Puzzi, si è potuto ammirare un presepe itinerante con personaggi e pastori costruiti in paglia e tele di sacco, con abiti variopinti, distribuiti lungo il percorso con bottegucce artigiane, come fosse una piccola comunità in cui è nato il Nazareno Gesù. Ma l'eloquenza delle foto è molto più chiara di qualunque spiegazione.
Salvatore Marrari RC 30 dicembre 2013
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RispondiEliminaComplimenti Salvatore ! ....puru ad Armo sburdisti !........ovviamente è un paese che conosco molto bene, perchè con mio padre, ogni venerdì pomeriggio, in una stanza vicino al tabacchino (prima della Chiesa), di proprietà del papà di Giulia Catanese, tagliavamo i capelli agli armoti !
RispondiEliminaOttimo servizio fotografico ! Ho visto Mimmo e Agata nelle foto......e ho visto pure te leggermente ingrassato.....o sbaglio?