Ogni anno avveniva, avviene, la
nella Repubblica di Venezia, lo Sposalizio del Mare (celebrato in
occasione della Festa della Sensa, ossia dell'Ascensione) era una
cerimonia che simboleggiava il dominio marittimo di Venezia. La
cerimonia venne istituita intorno all'anno 1000 per commemorare la
conquista della Dalmazia da parte del doge Pietro II Orseolo e fu scelto
il giorno dell'Ascensione essendo lo stesso in cui il doge partì con la
sua spedizione. La cerimonia aveva originariamente un carattere
propiziatorio con il mare. Si svolgeva con una solenne processione di
imbarcazioni, guidata dalla nave del doge (dal 1253 il Bucintoro), che
usciva dalla laguna attraverso la bocca di porto del Lido. Perché questo
preambolo, per usare un termine di paragone che, in effetti non esiste.
Reggio e Messina, un tempo unite da un istmo, oggi separate dal greco
mare, si guardano dall'alba al tramonto. Non hanno bisogno di uno
sposalizio per essere due coste suggestive, la prima offre una vita sul
mare, la seconda offre la Fata Morgana e osa specchiarsi dal nostro lato
reggino sconvolgendo l'occhio di cento cantori e poeti. Che dire poi
del variopinto tramonto che intreccia nuvole, monti, mare, i fumi
dell'Etna...il riposo dell'Avemaria annuncia, con le trombe del cielo,
che il giorno sta per terminare e s'intravede la notte : " 'U SULI SI
NDI VAI E DUMANI TORNA" così diceva una vecchia canzone che cantava la
mia nonna paterna Antonia accompagnata dalla voce del mio nonno materno
Salvatore...così Reggio e Messina si salutano pacificamente al rosso del
tramonto...CIAO, STASERA S'INCONTRERANNO LE NOSTRE LUCI, DOMANI SAREMO
ILLUMINATE DALLE STESSO SOLE...l'una gode dell'aba che nasce in
Aspromonte, l'altra del soave tramonto sui Peloritani. Oggi pomeriggio
16 gennaio 2014 ho voluto fermare "attimi fuggenti" con queste immagini
spettacolari prese da Pentimele sino alla zona Tempietto del lungomare
basso di Reggio Calabria. La pace dei giovani pescatori e quella dei
vecchi che ricordano episodi della loro vita vissuta sul mare, mentre
vecchie barche tirate a secco mostrano le loro arrugginite eliche che un
tempo le spingevano sulle acque dello stretto. Riposano le città,
riposano le genti e ringraziano l'Onnipotenza per i doni che hanno avuto
nelle loro posizioni geografiche.
Facendo doppio clik sulle foto si possono ingrandire
Per il video clicca qui : http://www.youtube.com/watch?v=Sn5qy_ccPjc
adoro le foto, anche senza persone, mi sono piaciute tantissimo, grazie
RispondiEliminacaro cugino sei un grande fotografo scusa la mia assenza sono occupatissimo con il lavoro ma Reggio e te siete sempre nel mio cuore ciao enrico
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