ADDIO GIOVINEZZA ?
La delicata commedia di Camasio e Oxilia, rappresentazione della vita studentesca nella Torino "fin de siecle", ha avuto, sin dal suo primo apparire sui palcoscenici italiani, un successo più che meritato; le goliardie universitarie, i primi amori, la spensieratezza degli anni verdi si suggellano con la fine del corso, che conclude anche la breve stagione della gioventù. Lo studente e la sartina, che s’erano amati, si lasciano con una commozione che coinvolge lo spettatore, portato a condividere con questi personaggi il rimpianto di una età perduta.
Ma come, usualmente si suol dire, "la speranza è l'ultima a morire" e nel seguente scritto chiunque, specialmente chi ha goduto della serata, potrà capire a cosa alludo con il preambolo dell'addio giovinezza. Ma andiamo per ordine. Sabato 14 novembre 2015, presso l'auditorium "Cipresseto Zanotti Bianco", organizzato dai soci del gruppo di animazione e sotto l'alto "comando" della presidente Silvana Velonà, si è svolto un particolare défilé per abiti da sera forse dismessi, ma rappresentanti quella che era la moda degli anni '50, '60, 70 e magari qualche decennio più recente. Qualcuno si aspettava di vedere giovani ragazze rinsecchite, pelle e ossa come diceva mio nonno, dimenarsi tra i corridoi della platea, ma, sorpresa delle sorprese, un folto gruppo di signore in età ha dato il meglio di loro sfilando con infinita grazia e indossando meravigliosi abiti conservati nei loro armadi, forse ripresi a misura, ma efficienti per le bisogna. Quale fierezza, queste "ragazze", hanno dimostrato nel portamento, nel trucco, nell'indossare abiti e gioielli dei loro amati ricordi senza l'aver dato l'addio alla loro giovinezza che pure era passata. Ma all'Accademia Del Tempo Libero di Reggio Calabria gli anni non contano e le signore e i signori danno sempre il massimo apporto e collaborazione per la riuscita delle manifestazioni. Si, anche i signori, alcuni, sono stati prestati al défilé e lo hanno fatto con armonia ed eleganza, accompagnando al braccio le signore loro abbinate lungo le "piste", a fatica, dell'auditorium pieno in ogni ordine di posto e con moltissimi soci, maschi e femmine, avidi di fotografie e piccoli filmati. Grande l'impresa delle modelle e dei modelli che hanno raccolto applausi a non finire, accompagnati da musiche speciali, scelte non a caso e curate dal sottoscritto, una per una, e adeguate all'abito delle signore a cui è stato dato, preventivamente un titolo. La presentazione è stata affidata a Rita Nastasi Faucitano e Antonella Olivieri che hanno anche rapportato le descrizioni degli abiti che sarebbero stati indossati, il nome, appunto del vestito, i nomi delle indossatrici e gli accoppiati signori accompagnatori. La regia e le coordinazioni sono state espletate da Marisa Aloi e, preventivamente, da Maria Ielo che ha anche sfilato per ben due volte. Le sceneggiature e gli addobbi di palco sono stati affidati, come al solito e come sempre, alla brava Elena Romeo Mottola. Degna di nota è stata l'apparizione di Carmelina Barillà, la socia decana ultra novantenne, che ha fatto la sua apparizione, aprendo la sfilata, vestita con un abito che ricordava "la signora di trentanni fa", canzone degli anni '30 e che descriveva il mondo d'amore del 1919...e qui non siamo certo lontani, ma l'abbinamento musicale per la sua "personale" è stato adeguato e carezzevole come lo era il suo sorridente aspetto : "Tu musica divina".
La serata è iniziata con il ricordo triste dei fatti avvenuti a Parigi il giorno precedente, 13 novembre; commemorazione praticata dalla presidente Velonà nel suo discorso iniziale che ha visto tutti i presenti alzarsi in piedi, qualcuno con la mano sul cuore, al canto della "Marsigliese" seguito subito dall'Inno di Mameli a motivo di fratellanza e solidarietà col popolo francese. Il video effettuato dal sottoscritto e allegato al presente articolo può ben dare maggiori ragguagli su quanto da me descritto e forse in maniera migliore.
ALLA PROSSIMA !
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