OGGI, 27 GENNAIO
2016, PIPPO MORENA FU
Davanti
ad un vecchio album fotografico mi sfiorano i ricordi e, improvvisamente,
scorrono innanzi ai miei occhi le dolci visioni estive della Reggio "Bella
e Gentile". Mi appare la Dea stagione e il lido Comunale che si riempiva
di tutti quei reggini che amavano il mare e, contemporaneamente, ne facevano
dono ad amici e parenti che abitavano lontano e rientravano per le rituali
ferie marine. Si, ne facevano dono assoluto, portandoli nel cuore pulsante di
questa città, in quel meraviglioso fiore all'occhiello che, ancora oggi, i
viventi ricordano: IL LIDO COMUNALE "AMMIRAGLIO GENOESE ZERBI" ('U
lidu ca’ rutunda nta mmari). Quella baia, la Rada Giunchi, al calar del sole,
si animava delle stesse persone che avevano appeso il loro costume da bagno
nell'elegante baracchetta di legno, ora vestiti da completi di straordinaria
eleganza o con gli usuali abiti da sera. Com’era bello quel luogo ! Cominciava
la vita notturna tra musica, allegria, spensieratezza, amori, delusioni,
discussioni e tutto filava liscio sotto l'occhio vigile del direttore del
locale, Mimì Fortugno. Il bar Ferrara, la pizzeria, il teatro, il dancing
"Giardino Lido", le tante attrazioni serali organizzate dai, di
allora, manager Enzo Notaro e Peppe Lammendola, Miss Calabria, Miss sorriso
Calabria. Ma non poco risaltava il lavoro fatto dai bagnini di allora, quasi
tutti se non solo, della famiglia MORENA. Un nome che rimane impresso nella
memoria di noi ultra settantenni che oggi ricordiamo molto chiaramente,
dissipando le nebbie dell'età, per la loro cortesia e disponibilità, sia per una
tradizione che oggi più che mai, noi "RAGAZZI DEL LIDO" vogliamo
commemorare, sia per un particolare evento che ci ha colto di sorpresa. Si, un
gran ricordo ci appare, le loro barche, le loro pescate con le reti, l'ordine
che ponevano in tutto quel tratto di spiaggia da cui si ammirava la dirimpettaia
Zancle, oggi Messina. Ieri 27 gennaio 2016, si commemorava il giorno della shoah, un simbolo di tragedia umana, ma anche
di libertà...e proprio in questa data, l'anima di un nostro caro amico si
liberava dal corpo ammalato e stanco, per giungere tra le braccia del Signore e
attendere con Lui la promessa resurrezione. Mi riferisco alla dipartita
dell'ultimo "BAGNINO" del vecchio nostro Lido, PIPPO MORENA, l'ultimo
di quella famiglia che ha poggiato i suoi piedi scalzi, "in
servizio", su quella memorabile parte del nostro cuore, tra sabbia,
ombrelloni, famiglie e bambini gioiosi sino a qualche anno fa. Quando ormai ottantenne
bazzicava ancora tra nuovi ombrelloni e altre famiglie per rendersi utile e per
conservare nella sua memoria, il più possibile, l'aria di giovinezza che teneva
gelosamente conservata nel proprio cuore, il cuore che ieri sera, erano circa
le 21.45, ha cessato di battere perché il suo spirito raggiungesse la pace
eterna.
CIAO
PIPPO, NOI TUTTI EX RAGAZZI DEL TUO AMATO LIDO, TI SALUTIAMO ANCHE SE LE TUE
MOZIONI D'ORDINE, CHE OGGI SAPPIAMO ESSERE STATE UTILI, SPESSO CI
CONTRARIAVANO.
Se,
per caso, andando nel luogo di pace e di raduno, attraversando il mare della
speranza, incontrerai tutti quelli che han tenuto in bellezza la nostra città e
il Lido Comunale "Genoese Zerbi", abbracciali per noi e, chissà che
non organizziate un'altra spiaggia "Bella e Gentile", che sia un
eterno divertimento anche per le anime che non hanno mai goduto della Rada
Giunchi.
Il
lutto, la dipartita del signor Morena, non sia triste per i familiari tutti.
Sia una giornata di speranza, per nulla al mondo fu vana la...
RESURREZIONE
DI LAZZARO
...Come
Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in
casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello
non sarebbe morto; ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio
te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so
che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io
sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e
chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Ella gli disse:
«Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire
nel mondo».
Detto
questo, se ne andò e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il
Maestro è qui, e ti chiama». Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò
da
lui. Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove
Marta lo aveva incontrato. Perciò i Giudei che erano in casa con lei e la
consolavano, vedendo che Maria si era alzata in fretta ed era uscita, la
seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. Appena Maria fu
giunta dov’era Gesù e lo ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli:
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». Quando Gesù
la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei,
fremette nello spirito, si turbò e disse: «Dove lo avete deposto?» Essi gli
dissero: «Signore, vieni a vedere!» Gesù pianse. Perciò i Giudei dicevano:
«Guarda come lo amava!» Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha
aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?» Gesù dunque,
fremendo di nuovo in se stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra
era posta all’apertura. Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del
morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno».
Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio ? »
Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti
ringrazio perché mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma
ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu
mi hai mandato». Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il
morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un
sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»...
Salvatore
Marrari RC 28 gennaio 2016