E finalmente giunse il giorno tanto atteso per la nostra esibizione da "coristi" accademici. Sebbene le prove siano state pochissime, ce l'abbiamo fatta grazie all'opera e alla maestria della nostra direttrice, Marinella Rodà del feudo Rodà & C di Prunella di Melito Porto Salvo. Scherzi a parte, dobbiamo veramente lodare il sacrificio e la perizia della nostra maestra che si è prodigata a preparare le canzoni natalizie dialettali e di lingua greca di Calabria; nonché le basi musicali a cui ci siamo "attaccati" per una esibizione del tutto spontanea, da persone di mezza età e oltre, tra le quali c'erano elementi che non hanno mai fatto una cantatina in pubblico...forse sotto la doccia o neanche, ma, vi assicuro, si son fatte sentire. Dalle foto si evince che gli abiti, con applicazioni di rosso, non erano di alta moda, ma di un semplice prêt-à-porter, espressione mutuata della lingua francese che, tradotto letteralmente, significa "pronto da portare", indica nel campo della moda il settore dell'abbigliamento costituito da abiti realizzati non su misura del cliente ma venduti finiti in taglie standard pronti per essere indossati. Esso si contrappone quindi agli abiti di sartoria e nel nostro caso, non era necessaria la sarta sia per il fisico dei componenti, sia per la linea dei nostri corpi che, francamente, possono indossare tutto. Lo spettacolo è riuscito ed è stato molto applaudito, seguito specialmente in una canzone il cui testo "grecanico" è stato distribuito tra le file della platea...allora il coro si è allargato, ma non c'erano solo "i quattro bandisti di Brema" dei fratelli Grimm. Le voci, nelle multiple corali, son salite al cielo e quello fu il momento più prezioso per la nostra comunità accademica, Gesù Bambino in persona è sceso tra di noi per dirci : "basta, finiamola qui, già nella mangiatoia mi hanno messo un asino e un bue e tra ragli e muggiti non riesco a dormire". Abbiamo smesso subito, ci siamo presi gli applausi e ci siamo ritirati in buon ordine...non ci è stato chiesto neanche un bis. Però, ripeto, l'unica stella della corale è stata la nostra Marinella verso la quale abbiamo fatto un'adozione collettiva da vecchi genitori ciarloni e putativi.
Nella seconda parte del programma, le tradizioni natalizie della nostra comunità reggina sono state rappresentate dagli zampognari che si sono esibiti con antichi strumenti che ricordavano i pastori dell'aria grecanica o greca di Calabria. La zampogna di pelle di pecora con le canne di legno pregiato, la trombetta lignea, lo zufolo, l'armonica a bocca, il triangolo e l'organetto classico da viddhaneddha, il tutto condito dalla maestria di Danilo Brancati, Sebastiano Battaglia e Sergio Di Giorgio. Questi bravissimi amici dell'area greca di Condofuri, hanno fatto un vero spettacolo di canti e suoni ormai scomparsi dalla tradizione della città. Agganciati dall'esperta folk Marinella Rodà e proposti alla presidente dell'Accademia Silvana Velonà che non ha pensato due volte per proporre ai soci tali valentie. Ai loro suoni sono seguiti applausi e la sincera allegria di gente tornata bambina sommersa dai ricordi di un tempo che fu e che ha "limato" la voce scatenandosi anche in passi di tarantella nostrana. Quanta gioia in quei volti, quanta voglia di vivere era espressa nell'ambiente; una fetta di panettone, qualche dolcetto poi i saluti finali e gli abbracci...gli auguri, Natale è alle porte e i nostri cuori si aprono alla speranza. Un'ultima nota di zampogna par che dica : MO' VENI NATALI...NON HAJU DINARI...BON CAPUDANNU E BON CAPU DI MISI...
Nella seconda parte del programma, le tradizioni natalizie della nostra comunità reggina sono state rappresentate dagli zampognari che si sono esibiti con antichi strumenti che ricordavano i pastori dell'aria grecanica o greca di Calabria. La zampogna di pelle di pecora con le canne di legno pregiato, la trombetta lignea, lo zufolo, l'armonica a bocca, il triangolo e l'organetto classico da viddhaneddha, il tutto condito dalla maestria di Danilo Brancati, Sebastiano Battaglia e Sergio Di Giorgio. Questi bravissimi amici dell'area greca di Condofuri, hanno fatto un vero spettacolo di canti e suoni ormai scomparsi dalla tradizione della città. Agganciati dall'esperta folk Marinella Rodà e proposti alla presidente dell'Accademia Silvana Velonà che non ha pensato due volte per proporre ai soci tali valentie. Ai loro suoni sono seguiti applausi e la sincera allegria di gente tornata bambina sommersa dai ricordi di un tempo che fu e che ha "limato" la voce scatenandosi anche in passi di tarantella nostrana. Quanta gioia in quei volti, quanta voglia di vivere era espressa nell'ambiente; una fetta di panettone, qualche dolcetto poi i saluti finali e gli abbracci...gli auguri, Natale è alle porte e i nostri cuori si aprono alla speranza. Un'ultima nota di zampogna par che dica : MO' VENI NATALI...NON HAJU DINARI...BON CAPUDANNU E BON CAPU DI MISI...
Salvatore Marrari RC 22 dicembre 2016
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