" DEPUTATO (part.pass. del verbo latino Deputare, formato da De (di, da) e Putare - ritenere, scegliere, considerare - nell’accezione di colui che è stato scelto) è una persona che viene incaricata di eseguire un mandato in un'assemblea. Quindi messaggero di un gruppo di persone che gli hanno conferito la possibilità di essere, dal medesimo, rappresentati ".
Oggigiorno questa definizione sembra essere non più veritiera, sia per il modo in cui i parlamentari vengono scelti(per chiamata, non votati) sia per i diritti e i privilegi che si àrrogano sedendo tra gli scanni del Parlamento italiano. L'appellativo di onorevole che, secondo me, spetta solo a persone che hanno un onore da salvaguardare, forse e menato un po' troppo rispetto alle personalità odierne, fannulloni e predicatori di aria fritta. Addirittura sento chiamare onorevoli i consiglieri regionali che, francamente, secondo la Costituzione, non hanno alcun diritto di essere nominati tali se non quelli della Regione Autonoma Sicilia che ha uno statuto speciale, ma quì ci spostiamo in un ginepraio ed è meglio lasciar correre.
Come ricorda Antonio Padellaro in un suo ultimo articolo " EPPURE LI PAGHIAMO NOI, SIAMO NOI STESSI I PROPRIETARI DI QUESTO PAESE, I POLITICI SONO I NOSTRI DIPENDENTI ". Questa era anche una frase che prevedevano, si sarebbe detta, alcuni idealisti reggini qualora ci fosse stato, in futuro, un regime democratico e sociale, i fondatori(1914) del primordiale partito socialista reggino: Matteo Paviglianiti, Alfredo Tripepi, Giovanni De Maria, Francesco Romeo, Sangrì, Giovanni Crea, Bruno Surace e Nino Spanò. Questi "onorevoli signori" si riunivano in una birreria della "Piazzetta", oggi Piazza Italia, sotto il nome di Cooperativa La Vittoria( successivamente Vittorio Veneto, dal 1918 sino a che lo poterono chiamare P.S.I. reggino).
Ma perché tutto questo preambolo? Per gli avvenimenti accaduti in questi ultimi giorni di questa, ancora, afosa estate 2012 : La morte del Cardinale Carlo Maria Martini(31 agosto) e la Conferenza Stampa data ieri sera, domenica 2 settembre, dal governatore della Calabria, ex sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti detto Peppe da un giro di più "intimi".
Vi domanderete : che relazione ci può essere tra i due ultimi avvenimenti ? Tra gli avvenimenti nessuna, ma si vuole puntualizzare che gli ecclesiastici e la deputazione, anche locale, devono rendere servizio accostandosi ad un prossimo con modestia e garanzia di rettitudine e verità.
Comincio a dare un mio pensiero sul cardinale e vescovo emerito di Milano, un uomo quasi venerato in morte, ma abbandonato nella vita dei suoi ultimi anni, dalla stessa Chiesa che lui medesimo ha predicato, ma anche criticata per l'abbondanza di dogmi che ne sono venuti fuori, nel corso dei secoli, dalle mura vaticane. Una personalità studiosa e razionale, per certi versi, di un creato che viene fuori dal mondo di una Bibbia profetica che ritiene verità Dio e il nuovo messaggio di Cristo Gesù. Crede e ne da, ampiamente, chiarimento in una chiesa in cui gli uomini non sono affato capi, semmai servi e seguaci di un Vangelo Nuovo che arriva a darci una buona notizia : Dio, Cristo, Spirito Santo.
Quest'uomo ebbe il coraggio, il 5 novembre 2006, da Gerusalemme, di scrivere e inviare una lettera, perché fosse quasi recensione e incoraggiamento, al libro "L'ANIMA E IL SUO DESTINO"(Raffaello Cortina editore, Scienza e idee, Collana diretta da Giulio Giorello) del teologo e scrittore Vito Mancuso che, pur dichiarandosi fermamente cattolico, nel libro, fa grandissimi ed estesi esami circostanziati, anche e spesso negativi, ad una Chiesa ormai povera di spiritualità che sfrutta dogmi e reliquie. Appunto il Cardinale lo esorta a pubblicare quelle esternazioni dicendogli che pochi gli vorranno credere, abituati come sono a sentire, magari, cose ben diverse nella consuetudine delle predicazioni domenicali e lo spinge, comunque, a parlare delle verità che lui, Vito, ha potuto scoprire facendosene una ragione di critica.
Martini sceglie di vivere gli ultimi anni della sua vita a Gerusalemme, perché "tra quelle terre si sente più vicino a Nostro Signore Gesù Cristo", ma, colpito dalla malattia, ritorna in "Patria", muore in solitudine, senza che alcun porporato gli faccia visita, rifiuta le cure mediche palliative e l'accanimento che si usa effettuare per tenere in vita persone che hanno sofferenze fisiche e psichiche, si fa "sedare", lascia questa vita. Il Papa che, a momenti gira sempre per il mondo, non è disponibile a partecipare ai funerali di un fratello in Cristo, invia un suo rappresentante, ma ne sfrutta il cadavere come reliquia dando disposizione che il corpo venga seppellito all'interno della cattedrale milanese(business solo business).
Anche questi pseudo cristiani che, vivono, vegetano, evadono il fisco nel territorio italiano, in un certo senso, LI PAGHIAMO NOI visto che lo Stato Italia e la deputazione sono molto benevoli nei loro confronti sia in elargizioni che in parole e svolgono la loro vita tra gli ori e le porpore contro il banalissimo esempio di povertà dato da un Cristo vilipeso e ucciso dal ricchi porporati del tempo.
Mi sarebbe piaciuto poter ascoltare un altro predicatore, Peppe Scopelliti, ed, eventualmente, poter fare qualche intervento sugli argomenti che tribolano e scannano i nostri concittadini da qualche anno a questa parte, per "l'impoverimento" delle casse comunali e dai molti interrogativi insoluti che si sono generati attorno a questa vicenda. Questa gente la paghiamo noi e, ritengo, sarebbe stato un mio diritto, un nostro diritto, come quello avuto da altri "cittadini" che sono stati privilegiati, poter essere seduto, ascoltare, ponderare, intervenire, ma non è stato possibile. E' stato scelto ad hoc un luogo angusto ove sono entrati con riserva di posto, quasi esclusivamente, politici di parte, mogli e parenti e Roberto Arditti che poneva le domande senza che, in sala, ci fosse una possibilità di un contraddittorio. Eppure sarebbe stato ciò che avrebbero gradito i cittadini tutti di Reggio Calabria e non un "a domanda rispondi".
"Il principio del contraddittorio esprime una garanzia secondo la quale nessuno può subire gli effetti di una recita unilaterale, senza avere avuto la possibilità di essere parte del "processo" da cui la stessa proviene, ossia senza aver avuto la possibilità di un'effettiva partecipazione . La regolare costituzione del contraddittorio (audiatur et altera pars) è un principio fondamentale. In particolare, ciò significa che ciascuna parte deve essere messa in condizione di conoscere ogni richiesta e deduzione dell'altra parte e di formulare le proprie osservazioni in proposito".
Ciò, non solo non c'è stato, non abbiamo neanche avuto la possibilità dell'ingresso perché i posti erano tutti occupati, ripeto, da adepti e politici di parte.
Non voglio entrare nel merito dei contenuti o delle verità sbandierate dal nostro Sindaco Arena e dall'ex primo cittadino Scopelliti, sono cose ormai in mano al Governo centrale, passate al vaglio della Commissione preposta, della Magistratura e della Prefettura, ma desidero ampiamentee ardentemente ripetere : QUESTA GENTE LA PAGHIAMO NOI, SIAMO I PROPRIETARI DI QUESTA CITTA', LORO SONO I NOSTRI DIPENDENTI E DEVONO ASSOLUTAMENTE DARCI CONTO DEL LORO OPERATO !!!
RC 3 settembre 2012
Salvatore Marrari
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