Su Reggio Calabria imperversa un caldo afoso e umido sebbene il calendario dica che siamo giunti alla stagione autunnale. Oggi, sabato 29 settembre 2012, per l'ennesima volta si va a cercare refrigerio tra le acque, un po' agitate per la verità, dell'Oasi di Pentimele. Il desiderio della frescura ci aggancia ad alcuni versi del Parini tratti dall'ode "La Caduta"che ci fan sognare di quanto freddo reale abbisogna questa città :
Quando Orion dal cielo
declinando imperversa
e pioggia e nevi e gelo
sopra la terra ottenebrata versa,
me spinto ne la iniqua
stagione, infermo il piede,
tra il fango e tra l'obliqua
furia de' carri la città gir vede;
La spiaggia sembra deserta e desolata, chi segue il corso legale delle stagioni se ne è rimasto a casa, è finita l'estate, non pensando a cosa, effettivamente si è perso : brezza fresca che entra dal mare, silenzi...rotti solamente dal frangersi delle onde sui ciottoli levigati e arrotondati della lunga battigia pentimeliana, come a significare un abbandono, un rifiuto d'amore che solo quelle acque spumeggianti possono consolare :
Sassi che il mare ha consumato
sono le mie parole d'amore per te
Io non t'ho saputo amare
non ti ho saputo dare quel che volevi da me.
Ogni parola che ci diciamo è stata detta mille volte.
Ogni attimo che noi viviamo è stato vissuto mille volte.
Sassi che il mare ha consumato
sono le mie parole d'amore per te.
Sassi che il mare ha consumato
sono le mie parole d'amore per te.....
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Ma ecco apparire all'orizzonte marino una comunità di accaldati, instancabili, a cui il calendario non ha detto nulla, simili ad una comunità di scimmie, sia per atteggiamento sia per colore di pelle, aggrinzita e umida dalla salsedine e cotta dai raggi solari ancora "sul piede di guerra". Ma tra il rumore della risacca ecco udire, ci sembra, ancora, il canto di un "guerriero" che delle estati, nei memorabili anni '60, ha descritto ogni minimo passaggio, Gino Paoli :
Sapore di sale, sapore di mare
che hai sulla pelle, che hai sulle labbra
quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me.
Sapore di sale, sapore di mare
un gusto un po' amaro di cose perdute
di cose lasciate lontano da noi
dove il mondo è diverso, diverso da qui...
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Qui ti esaltiamo, dunque, o pioggia, fa che il tuo arrivo apporti alle narici il classico odore che il terreno emana alle tue prime gocce. Scendano i tuoi scrosci a salvaguardia di un creato ormai secco e bruciato; vieni copiosa a dirci che la natura si rinnova; vieni portatrice del tanto atteso autunno, donaci quei mille colori che i pittori fiamminghi fecero propri. Scendi dai cieli di Dio a bagnare il castagno e fa che i molograni mandino sorrisi meravigliosi con la bocca aperta dai chicchi sporgenti, mentre l'odore dei mosti, ormai chiusi in botti di legno, esala fragrante al canto del merlo....UN SOGNO ? Danzeremo per te, figlia del cielo e di una nuvola, perché tu venga e...ci inondi il cuore, mentre lontano il tuono fa la sua parte nella grande scena della volta celeste, sotto la regia del benevolo Dio che bagna il mondo con le sue lacrime.