giovedì 4 febbraio 2016

LE SPOGLIE "TRUCCATE" DI PADRE PIO ARRIVANO A ROMA

Ciò che lui non avrebbe voluto da semplice monaco quale era, adesso si espleta. Si cari amici cattolici, visto che le aperture di tante "porte sante" non hanno avuto l'effetto voluto su Roma e, pur avendo il governo stanziato duecentomilioni di euro per il vostro "anticipato" giubileo, il Vaticano e la sua curia battono cassa. Come fare soldi ? Presto detto, presto fatto, si prendono le spoglie truccate e con il viso ricostruito come ad un museo delle cere del povero frate di Pietrelcina e le si trasportano nella "Santa Sede". Se non erro, però, tra il Vaticano e Padre Pio, quando era in vita, non correva buon sangue, adesso, dopo la sua dipartita, si specula sul suo nome, si parla di miracoli, si induce la gente a fare culto dei morti, ma in che mondo viviamo ? Possibile che anche tra persone "colte" ci sia tanta ignoranza ? Ma abbiamo le fettine di carne sugli occhi ? La sciate in pace il corpo di un morto che attende solo la promessa resurrezione del Cristo. Vi ricordo che, secondo le scritture, chiunque è santificato mediante la fede in Gesù, non ha bisogno che un uomo con lo scettro in mano si sostituisca a Dio nominado una scorta di santi che servono a produrre denaro spremendo il cervello solo di ignoranti e pseudo fedeli. 
DAL LIBRO DEI PROVERBI 14:12: “C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma essa conduce alla morte.” Esiste solo un modo per essere salvati ed è attraverso l’accettazione di Gesù Cristo come nostro personale Salvatore. Questo è il messaggio della croce. Gesù morì per darci la Vita Eterna. Non saremo salvati per le nostre opere o per credenze religiose fatte da uomini (dogmi). Dobbiamo pentirci dei nostri peccati e chiedere a Gesù di entrare nel nostro cuore e cambiarci. Allora non moriremo mai, ma vivremo per sempre con Lui. VANGELO DI GIOVANNI 14:6 “E Gesù gli disse, io sono la Via, la Verità e la Vita: nessuno può andare al Padre se non per mezzo di me.”
ROMA E IL SUO GIUBILEO E' SOLO UNA SPECULAZIONE, CERTAMENTE NON CI SALVERA' DAL MALE CHE PREDICA UNA CASTA I CUI CARDINALI PERCEPISCONO ALMENO 15.000 EURO AL MESE E HANNO RICCHI APPARTAMENTI, SERVITI E CURATI DA "SORELLINE" CHE SI "SACRIFICANO" PER QUESTE "MAESTA' ".

Salvatore Marrari 3 febbraio 2016

SANTO IMPOSTORE
E' un libro-inchiesta su padre Pio (al secolo Francesco Forgione) scritto dal giornalista Mario Guarino. La prima edizione apparve nel 1999 con il titolo Beato impostore. Tre anni più tardi fu modificato in Santo impostore a séguito della canonizzazione intervenuta il 16 giugno 2002.
Basandosi su fonti in maggioranza cattoliche, l'autore analizza la vita di padre Pio; è dunque una biografia non autorizzata su una delle personalità più controverse della Chiesa cattolica.
Lo scopo dichiarato è quello di portare alla luce vicende inedite o poco conosciute che secondo l'autore farebbero di padre Pio un personaggio molto terreno e poco spirituale, mettendo così in discussione la santità del "frate con le stigmate" a bilanciamento dei resoconti agiografici diffusi da alcune TV e giornali.
« Le "notizie" dei supposti miracoli del frate presunto santo nascevano come per magia, e si propagavano d'incanto secondo la tecnica della tradizione orale. Non c'erano mai riscontri di nessun tipo: la credulità popolare e il fanatismo religioso non necessitavano di alcuna prova. »

ANALISI DELL'ETA' GIOVANILE 
« Il Medioevo è finito da un pezzo, e voi credete ancora a queste panzane ? »
(Monsignor D'Agostino, vescovo di Ariano Irpino, pag. 32)

Il libro si apre con la descrizione di Pietrelcina (il luogo d'origine di padre Pio) e riporta che la madre Maria Giuseppa - ritenendo fosse posseduto dal demonio - lo portò in visita da uno "stregone interprete delle stelle" e da un paesano capace di "togliere il malocchio".
Guarino scrive inoltre che Le tappe che portarono padre Pio prima al noviziato e poi al sacerdozio a soli 23 anni, furono accompagnate da un quadro clinico che ne attestava salute precaria; aggiunge che per questo e per una serie di raccomandazioni altolocate fu esentato dal compiere la prescritta ferma del servizio militare, anche se dichiarato disertore dal distretto militare di Napoli, che ordinò di prelevarlo dal convento ed arruolarlo a forza nella X Compagnia di Sanità, caserma Sales. Ciononostante, non venne mai arrestato né processato.
L'autore riporta che nell'estate del 1916 il frate chiese ed ottenne l'autorizzazione di essere trasferito a San Giovanni Rotondo, nel convento dei Cappuccini di santa Maria delle Grazie, e qui gli comparvero le prime stigmate; Guarino riferisce di dubbi espressi dalla Chiesa, che parlò apertamente di imbroglio, e delle autorità politiche locali, di cui afferma che si insospettirono vedendo in padre Pio un agitatore di folle e il destinatario di immensi flussi di danaro che gli affluivano da ogni dove, merito anche della fattiva collaborazione di politici dichiaratamente fascisti e massoni.
Il libro sostiene che taluni contribuirono ad alimentare la notorietà del frate imbastendo discorsi su guarigioni miracolose da lui operate, ma mai realmente verificatesi. Guarino si sofferma poi sul rapporto del frate con il cosiddetto "massacro di San Giovanni Rotondo", occorso in occasione delle elezioni amministrative del 1920 in cui si contrapponevano i socialisti e i popolari di don Luigi Sturzo, sospettati di complicità con la formazione clerico-fascista "Arditi di Cristo"; l'autore sostiene che Padre Pio si prodigò a farsi garante di questi ultimi. La vittoria dei socialisti scatenò tumulti e le forze dell'ordine spararono sulla folla uccidendo 14 persone e ferendone un centinaio; secondo le istituzioni la responsabilità della strage sarebbe stata da addebitare agli Arditi di Cristo, di cui, Guerino evidenzia, padre Pio faceva parte.

ANALISI DEL FENOMENO DI DEVOZIONE
Guarino descrive il crescere della fama di taumaturgo del frate, e pone in evidenza che l'eremo in cui soggiornava era sì meta di malati, ma anche di ingenti somme di danaro. Inoltre, riporta voci al tempo circolanti su particolari suppostamente imbarazzanti circa la costante presenza al suo interno di molte donne definite "comari di vita", le quali si riunivano a pregare persino durante la notte; si riferisce della presenza di un letto nella foresteria del convento (dove padre Pio riceveva queste donne), delle connesse maldicenze, e del successivo intervento del Sant'Uffizio che, con un decreto del 1923, esortò i fedeli a non frequentare più padre Pio in quanto le sue stigmate "non avevano niente a che vedere con le piaghe di Gesù Cristo, e che quindi il frate era o un povero ammalato o un imbroglione".

IL MESSAGGIO DELL'AUTORE
« Da vivo la Chiesa lo definì ufficialmente un impostore. Da morto è stato subito beatificato e a tempo di record santificato. Un altro miracolo postumo di padre Pio ? No: è il fiume di miliardi originato dalla leggenda del frate miracoloso, un enorme business che ha lavato l'impostura e ha fatto assurgere il frate di Pietrelcina alla santità. La Chiesa di Roma, ridotta a una vera e propria "industria di anime", è ormai votata al Dio denaro. E dunque, il business le ha consentito di trasformare un impostore in un santo. Del resto, il solo vero miracolo del frate con le stigmate-fantasma è stato ed è quello affaristico: un giro di denaro enorme, con le diramazioni più impensabili, il cui epicentro è a San Giovani Rotondo e la regia in Vaticano. Tutt'intorno un corollario di intrighi, maneggi, scandali »
(Mario Guarino, pag.149)

Il presente testo è tratto da WIKIPEDIA, enciclopedia libera


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