giovedì 29 dicembre 2011

2012 : LA FINE DEL MONDO O LA FINE DI UN'ERA ?




LA "FINE DEL MONDO O DI UN'ERA"?
Secondo un'interpretazione popolare l'antica religione dei Maya avrebbe predetto la fine del mondo nel 2012. Ma Gesù Cristo ha chiaramente detto che a nessun essere umano è dato di sapere il giorno e l'ora di quell'evento. Infatti, anche le profezie bibliche predicono una «fine» che davvero sembra velocemente avvicinarsi. Ma la "fine" di cosa esattamente? E soprattutto, perché? Quali risposte ha dato Gesù Cristo a questi interrogativi inquietanti? Conoscerle ne vale la salvezza del genere umano, la tua salvezza...
Circa due millenni fa i discepoli di Gesù Cristo gli posero una domanda che ha affascinato da sempre i popoli:«Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno del tuo ritorno e della fine dell’èta presente?» (Matteo 24:3). Ogni generazione si è posta questi interrogativi.Ci sarà davvero la fine del mondo?
Davanti all’attuale capacità di produrre armi di distruzione di massa, questa domanda è oggi posta anche da politici, educatori e scienziati di tutto il mondo. Essi prevedono che il mondo possa essere distrutto per varie cause, inclusi la guerra nucleare, i disastri ecologici globali, la sovrappopolazione, i terremoti, le epidemie e le collisioni di asteoridi con il nostro pianeta. Essi non cercano di capire se accadrà, ma quando accadrà.
Se l’ Era presente è destinata a concludersi davvero, come finirà? Perché? E quando? Quali risposte ha dato Gesù Cristo riguardo a questi inquietanti interrogativi? Le risposte di Cristo sono così chiare e semplici, che per riuscire a crederle abbiamo tutti bisogno di renderci conto dei rischi potenziali e reali che il mondo sta attraversando.

LA FINE DI UN'ERA NON LA FINE DEL PIANETA

Quando i discepoli di Gesù gli chiesero «della fine del mondo», essi non si riferivano alla fine del pianeta Terra, ma semplicemente all’ Era presente, che ha conosciuto millenni di dominio umano sotto l’invisibile influenza di Satana il diavolo (IGiovanni 5:19).
L’espressione «fine del mondo» è stata tradotta dalle parole greche «aion kosmos», che indicano il mondo ordinato intorno a noi, cioè l’attuale modello di civiltà o dominio geopolitico dell’uomo. Questo è ciò che finirà.
La domanda che i discepoli fecero a Gesù - «Maestro, quale sarà il segno della tua venuta e quando avverranno queste cose?» - rivela che essi capivano non solo che Gesù Cristo dovrà tornare sulla terra ma che, al Suo ritorno, ogni forma di corruzione sarà spazzata via e una nuova Era sorgerà. Questo evento è descritto dall’apostolo Pietro come l’epoca in cui il Cristo restaurerà il Regno di Dio sulla Terra: «Ravvedetevi... affinché Iddio vi mandi il Cristo che v’è stato destinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose» (Atti 3:19-21; 1:11). Il Regno di Dio deve ancora essere instaurato sulla Terra, come Gesù stesso ci ha insegnato ad invocare nella preghiera-modello diretta al Padre nostro (Matteo 6:9-13).





Questa transizione, dal dominio dell’uomo, che è in realtà l’occulto dominio di Satana, al dominio divino di Cristo sulla Terra, è al centro dei messaggi degli antichi profeti biblici come pure del Vangelo di Gesù Cristo. Le profezie bibliche affermano che le varie civiltà e sistemi sociali dell’ Era presente - di questo mondo - giungeranno alla loro fine in modo drammatico e saranno soppiantati dalla civiltà di Gesù Cristo, che darà vita ad un nuovo mondo, una nuova civiltà, quella di Dio. Nel solo Nuovo Testamento, più di 300 brani si riferiscono agli eventi del tempo della fine.

I «SEGNI» DEL TEMPO DELLA FINE

Gesù rispose alla domanda dei Suoi discepoli elencando, a grandi linee, gli eventi che si sarebbero verificati da quel secolo in poi fino alla «generazione» che vedrà il Suo ritorno glorioso sulla Terra. Il primo degli eventi, come indicato in Matteo 24, sarebbe stato l’affermazione di false versioni del Cristianesimo: «Molti verranno sotto il mio nome», disse Gesù, «e ne inganneranno molti» (vv.4-5). Un altro evento si sarebbe aggiunto al primo: «Or voi udirete parlare di guerre e di rumore di guerre... Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno», alludendo alle guerre mondiali (vv.6-7). Gesù disse, inoltre, che «ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori»
Tutti questi eventi, o «segni», hanno storicamente caratterizzato quelle nazioni e quei regni che, pur ritenendosi «cristiane», hanno, fin dal primo secolo, perseguitato i più deboli e le minoranze, fatto guerre e compiuto massacri. Ciò spiega il perché la fervente aspettazione del «tempo della fine» sia  durata per millenni e oggi, più che mai, se ne parla come qualcosa di imminente : il 2012, ma solo previsioni umane e azzardate. Siatene certi che nessun umano è in grado di stabilire un tempo...e di una cosa siamo sicuri, solo se Dio vorrà, festeggeremo il Natale 2012 e supereremo brillantemente la data del 21 DICEMBRE...

giovedì 22 dicembre 2011

...DICEMBRE...NON TI AUGURO...TI AUGURO IL TEMPO...

..Dicembre..il mese nel quale le persone, tirano fuori tutta la loro ipocrisia, il loro finto buonismo, si ricordano di essere umani, una volta al anno, come se questo bastasse a riscattare l anima.Dicembre è crudele, perche esalta i ricordi che sono legati alla fanciullezza e alla giovinezza. Ed il natale ? Non c'è quel Natale per ciò che dovrebbe significare, ma per ciò che è diventato, UN BUSINESS, nient altro che questo, ed'io non sono piu buono a Natale, lo sono tutto il resto dell'anno. Per queste festività sono più triste, più cinico e più sarcastico che mai...mi viene quasi l'odio per dicembre che accentua il vuoto che alcune persone hanno lasciato ...ma vive il loro ricordo nei pensieri del passato, del presente e del futuro nella speranza, forse remota, che un giorno, se Dio vorrà, li rincontreremo secondo la promessa del Buon Padre : " ...avrete nuovi cieli e nuova terra ! "


NON TI AUGURO
 La vita di coloro che dimenticano il passato è estremamente breve e travagliata, trascurano il presente, temono il futuro. Giunti al  momento estremo, comprendono tardi di essere stati  occupati tanto tempo senza concludere nulla. Il tempo è prezioso, ma non nel senso di affaticarsi per la fretta, per il correre odierno. Chi pensa che il tempo è denaro, poi, s'illude di un facile guadagno, ma resta ucciso dallo stress.Quella degli indiani d'America è  la grande filosofia della vita che genera vita nell'occuparsi della natura, a cui va dedicato tutto il tempo possibile.
NON TI AUGURO UN DONO QUALSIASI  è il titolo di  una poesia del popolo Navaho che ci aiuta a riflettere e  meditare sul nostro tempo personale e a come lo trascorriamo :


Non ti auguro un dono qualsiasi,
Ti auguro soltanto quello che i più non hanno.


Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
                                                            
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.


Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.


Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.


Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.


Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare,
non ha più senso rimandare.



Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.


Ti auguro tempo anche per perdonare.


Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.


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sabato 10 dicembre 2011

IL FREDDO E BIANCO INVERNO DEL NATALE








L'inverno è la stagione romantica per antonomasia, il pensiero sa esaltarla a tal punto che è praticamente impossibile resistere all'idea di trovarsi in una località montana, in una casa fatta di tronchi, con la neve che fiocca, il camino che brucia cumuli di asciutta legna irradiando calore, un bicchiere di qualcosa di caldo in mano, un bel libro da leggere ed una lunga notte davanti da trascorrere in piacevole compagnia e tante belle musiche da colonna sonora. Un quadretto senza dubbio romantico e intrigante quando il cielo è, spesso, coperto da nuvole grigie e l'aria è frizzante , talvolta, soffia la tramontana che passa sibilando tra i rami degli alberi, i lupi cantano nella notte di gelo. In montagna, spesso, infuria la tormenta, scivolano a valle le valanghe, quando, silenziosa e leggera, scende la neve e stende un candido e soffice manto sui tetti, sulle strade, sulla campagna desolata: 


"Un'uggiosa, 
un sapor greve per campi, 
per le strade e il silenzio...
e la neve che cade...che cade..." 



A volte la nebbia fascia ogni cosa , con i suoi veli opachi e il gelo della notte si trasforma in candidi cristalli di brina. Se il cielo si fa terso, appare il sole. Allora tutto si trasfigura, tra quel biancore abbagliante, sembra di vivere in un paese di fiaba. Ma l'inverno è anche sinonimo di Natale che ora, più che mai, lo senti avvicinare...e vedi le renne...e vedi le slitte scivolare sui cumuli bianchi, tra i pini e gli abeti, interrotti da ruscelli gelati di solido azzurro. Si, lo spettacolo è bello ed il pensiero vaga lontano, vaga a ritroso a ritrovar la fanciullezza  e  la perduta  giovinezza...ma una sola cosa rinsalda il cuore e rende viva la speranza, non le strenne, non i tanti "Babbo Natale", non la corsa al regalo, non il buonismo di un giorno, ma...la certezza di Colui che ha creato i paesaggi e queste immagini che infondono grande desiderio di vita...Dio...l'Onnipotente...l'Onnipresente...e il dono della sua Grazia.
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