venerdì 30 agosto 2013

PASSATA E' LA TEMPESTA : ODO AUGELLI FAR FESTA E LA GALLINA TORNATA IN SU LA VIA CHE RIPETE IL SUO VERSO....

PASSATA E' LA TEMPESTA : ODO AUGELLI FAR FESTA E LA GALLINA TORNATA IN SU LA VIA CHE RIPETE IL SUO VERSO....
Ma questo viene dopo, adesso la tempesta sta per arrivare, sono le 11,50 del 30 agosto 2013...sono al mare dell'Oasi di Pentimele, Reggio Calabria, il vento turbina e ingrossa i flutti che, colorati da bagliori speciali, producono alti spruzzi, abbattendosi sulla pietrosa riva. La', a ponente, arrivano le nuove avvisaglie di una vicinissima tempesta, fanno capolino le prime saette con luminosissimi lampi, seguiti dai rombanti tuoni come a voler salutare questo mese augustéo che si spegne negli ultimi due suoi giorni di vita. Il cielo è cupo, gli ombrelloni vengono chiusi dai bagnini raggianti e scalpitanti per questa mezza giornata di lavoro che si guadagnano senza dover faticare sino al tramonto, le previsioni per domani 31 sono pessime e loro, che ancora non lo sanno, potranno ancora riposare senza dover sentirsi dire : " Ragazzo, portami un lettino ! " Tale è l'arroganza e la maleducazione di alcuni " rinisciuti " frequentatori di questo piccolo, meraviglioso, angolo di mondo. ( così mio nonno definiva chi era sempre stato un nessuno e, poi, con un diploma e una laurea, magari comprati, si atteggiava come appartenente ad una nobile casta in questa nostra terra di Calabria). C'è un vecchio detto reggino che descrive esattamente le malefatte di chi è diventato nobile senza esserci nato : " Schiantiti ru rinisciutu ". Ma ridiscutiamo dell'approssimarsi della tempesta che, dalle giravolte prodotte dal vento forte di ponente, sembra trasformarsi in una probabile tromba d'aria...ecco..." fischia il vento "....a me sembra di udire un coro di uomini forti che dal mare salgono verso la montagna, La melodia è quella della canzone russa Katyusha...e le onde, che si alzano folli e spumeggianti, chiedono la loro parte di orchestrali in questo meraviglioso concerto che la natura sta preparando per noi miseri mortali, già impauriti e impalliditi per le incognite sequenze che potrebbero trasformarsi, da un momento all'altro, in attimi disastrosi e di terrore.
Nel momento che scrivo e dopo aver scaricato nel mio PC le immagini scattate alla marina, l'inferno pare essere arrivato...un'inferno non di fuoco, ma di acqua scaricata da un cielo nero e gonfio come se si fossero aperte le cateratte del cielo..." Il seicentesimo anno della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le cateratte del cielo si aprirono. Piovve sulla terra quaranta giorni e quaranta notti ".(Bibbia, Genesi).
Ora i tuoni sembrano essere lontani, qualche sporadico lampo illumina la mia scrivania, i suoni e i cori cambiano, si ode il vociare della gente in strada che esce dai momentanei e fortunosi ripari, ognuno commenta le proprie disgrazie e gli affanni, si odono imprecazioni di chi, a piedi, subisce gli spruzzi fangosi delle ruote di automobili guidate da "distratti" personaggi non curanti dell'incolumità altrui che si beccano il classico e vaporoso VAFFANCULO. Ma non c'è più il carro, né la gallina "che tornata sulla via ripete il suo verso", non esistono più le descrizioni poetiche di chi, sprovvisto di moderne strumentazione fotografiche, narrava con ampie vedute tutto ciò che era passato per i suoi attenti occhi. Leopardi, Pascoli, Carducci..." fedeli amici di un tempo migliore...oh di che cuor con voi mi resterei, guardando lor rispondeva, oh di che cuore ! Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire: Or non è piú quel tempo e quell'età. Se voi sapeste!... via, non fo per dire, Ma oggi sono una celebrità. E so legger di greco e di latino, E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú: Non son piú, cipressetti, un birichino, E sassi in specie non ne tiro piú. E massime a le piante.... "
E adesso ascoltate...anzi vedete, queste mie poesie fotografiche che nulla hanno a che vedere con i grandi personaggi citati; loro, in passato, hanno stimolato il pensiero e i ricordi, io, molto più modestamente, cerco di imprimere questi attimi nella memoria visiva di qualcuno che ha guardato queste immagini e lo ringrazio per aver avuta la pazienza giobbiana di soffermarsi sugli scatti fotografici e su queste mie righe che descrivono, riassumendolo, un voluminoso e pensato discorso. Ancora grazie e : ALLA PROSSIMA !!!


Salvatore Marrari RC 30 agosto 2013
ALLA FINE DELLE FOTO C'E' IL LINK PER IL VIDEO






































domenica 25 agosto 2013

DON GIORGIO DE CAPITANI CONTESTA L'OPULENZA DELLA CHIESA CATTOLICA E LA DIOCESI DI MILANO E VIENE CACCIATO

DON GIORGIO DE CAPITANI CONTESTA L'OPULENZA DELLA CHIESA CATTOLICA E LA DIOCESI DI MILANO E VIENE CACCIATO

23 agosto 2013 alle ore 0.15
« ALLA RISCOPERTA DEL CRISTO RADICALE PER DARE VOCE ALLA PROFEZIA NELLA NOSTRA SOCIETA' OCCIDENTALE CHE SEMBRA SULL'ORLO DEL DECLINO DELL'UMANESIMO »
 (Giorgio De Capitani)

CONTRO SILVIO BERLUSCONI E PRO ACQUA PUBBLICA : DON GIORGIO E' STATO COSTRETTO A LASCIARE LA PARROCCHIA 
Giorgio Vittorio De Capitani (Santa Maria Hoè, 18 aprile 1938) è un sacerdote italiano. Ordinato sacerdote nel 1963 nell'arcidiocesi di Milano, ha esercitato a Introbio, a Cambiago, a Sesto San Giovanni nella parrocchia San Giuseppe; inoltre è stato parroco a Balbiano e Colturano. Attualmente svolge incarichi pastorali presso la parrocchia di Rovagnate in provincia di Lecco, dove gestisce da molti anni la piccola chiesa e la comunità di fedeli nella frazione di Sant'Ambrogio in Monte. Noto ai più per le sue posizioni politiche molto forti, espresse tramite un linguaggio spicciolo, ma molto sincero (lo stesso don Giorgio lo ammette) che è un modo per far capire più in profondità le persone che lo ascoltano.Le idee espresse all'interno delle sue prediche non sono viste di buon occhio da Silvio Berlusconi e dalla Chiesa cattolica (schierata sempre coi poteri forti), che insieme alla Lega Nord sono i principali bersagli delle critiche del sacerdote. Don Giorgio ha subito attacchi mediatici da parte del quotidiano "Il Giornale".È stato citato in causa dalla giornalista Grazia Graziadei, la quale aveva citato anche Vittorio Arrigoni. Insomma Don Giorgio è, praticamente, un prete dissidente verso la linea della chiesa cattolica e, particolarmente, per la diocesi di Milano da cui dipende."Ai superiori interessa solo che io me ne vada, mi ritengono un freno alla Comunità Pastorale" (son parole dette dal sacerdote durante l'inchiesta aperta contro di lui)Leggiamo da un articolo di Sergio Perego del quotidiano IL GIORNO di Milano :Rovagnate, 23 luglio 2013 - «Ai superiori interessa solo che io me ne vada, perché si sono accorti che, rimanendo qui, la Comunità Pastorale non potrà mai andare avanti secondo il rullo compressore di una pastorale livellatrice di ogni identità delle singole parrocchie». Sono le parole di Don Giorgio De Capitani. Ripercorre poi gli ultimi anni della sua vicenda, dove le divergenze non sono certo mancate. «Il 12 luglio 2010 - scrive il prete - la Curia mi comunicava quanto segue: a decorrere dal 1 settembre, ella lascia gli incarichi pastorali nella Comunità di S. Antonio in Rovagnate, e assume la qualifica di Residente privato. Ero ufficialmente privato, senza alcuna ragione, di ogni incarico pastorale. Residente, punto e basta!».«Pensare che non ero ancora pensionato, e pensare che il Vicario episcopale don Bruno Molinari (ora ex) mi aveva assicurato - scrive ancora don Giorgio - che i miei impegni non sarebbero cambiati. Una delle tante scorrettezze che ho subito durante il mio lungo ministero sacerdotale».Nel documento il sacerdote della Valletta rilegge poi la sua storia. Parla di «porte chiuse e finestre sbarrate, senza alcuna possibilità di aprire un discorso diverso». Cita la presa di posizione a sostegno del lavoratori della Candy Bessel di S. Maria Hoè (uno dei Comuni della Valletta) impegnati a difendere il posto di lavoro, quella in difesa dell’acqua pubblica, la vicenda di don Mario Bonfanti (problemi legati alla sfera privata del giovane sacerdote con incarico a Perego). Le altre sono valutazioni sui suoi rapporti con altri sacerdoti e i superiori. «Sono rassegnato? - si chiede don Giorgio chiudendo il lungo comunicato - e chi ha detto che non potrebbe aprirsi un nuovo capitolo nella mia vita sacerdotale? Le vie della Provvidenza non sono infinite? Senz’altro imprevedibili!».
IL MIO PERSONALE PENSIERO IN SUA DIFESA
La chiesa cattolica riesce sempre a tappare la bocca alle "sconvenienze", è tipico di un bolscevismo che, guarda caso, ha gli stessi colori dei "confratelli" russi ex Unione Sovietica : ROSSO E ANCHE PORPORA. Don Giorgio ti vorrei aiutare da protestante e fratello in Cristo, ma più di tanto non posso fare. Sono le tue chiese a doversi muovere anche scendendo in piazza in maniera "motivata", che gridino forte perchè non sia la "voce di Colui che grida nel deserto". Vedi, Ratzinger dice di aver colloquiato col Signore e lo ha consigliato di dimettersi, ma io lo accuso di codardia perché conosce tutte le scelleratezze del Vaticano e non ha denunciato, né ha avuto il coraggio di intervenire personalmente. Io non credo nel suo Dio omertoso che lo consiglia di mollare o in un Dio che permette una casta religiosa, non convertita, accioché possa dirigere questo loro mondo corrotto nel nome del Signore Gesù Cristo, ma sostituendolo con l'adorazione (non venerazione come dicono) di statue di Santi nominati a pagamento in Piazza San Pietro e Madonne di ogni genere portate a spalla da mafiosi, assassini e ignoranti (fedi le sagre dell'Italia meridionale). So bene che Don Giorgio ha combattuto e combatte ancora contro questo tipo di chiesa e per una vita sociale di uguaglianze e di giustizia,  non certamente di disparità e lo sprono a proseguire nei suoi intenti di purificazione, perciò lo abbraccio fraternamente dicendogli che intendo aiutarlo con questo mio scritto pubblicandolo su Facebook perché tanti, molti amici, lo condividano e perché la giusta causa di una persona che non ha peli sulla lingua venga posta a conoscenza e prevalga sulle dittature ecclesiali cattoliche. Voglio, per suo conforto, chiudere con le parole dell'Apostolo Paolo scritte nella Seconda Lettera a Timoteo :
" ESORTAZIONE RIVOLTA A TIMOTEO - TRATTA DALLA BIBBIA RIVEDUTA
"Ringrazio Dio, che servo come già i miei antenati con pura coscienza, ricordandomi regolarmente di te nelle mie preghiere giorno e notte; ripenso alle tue lacrime e desidero intensamente vederti per essere riempito di gioia. Ricordo infatti la fede sincera che è in te, la quale abitò prima in tua nonna Loide e in tua madre Eunice, e, sono convinto, abita pure in te. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il carisma di Dio che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo. Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio. Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo, in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore. È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno. Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l'amore che si hanno in Cristo Gesù. Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi.

Salvatore Marrari 22 agosto 2013 ore 22,55


A COSA STAI PENSANDO ?

Chi è pratico di Facebook, appena apre la home si trova scritto "A COSA STAI PENSANDO ?"
E' doveroso per chiunque esporre i propri pensieri o i propri ricordi ( solo per quelli che non sono in paradiso, dove i ricordi si vedono...), ma nel mio caso, un pensiero mi martella dalle ore 14.00 odierne, ora in cui RTV, la televisione "culturale" della nostra città, Reggio Calabria, il cui editore mi pare sia anche assessore alla cultura della Provincia (per chiamata diretta, non votato da alcuno). Ci ha martellato, me e chiunque ascoltasse già da qualche giorno, che domani 25 agosto 2013 daranno la diretta della processione di Palmi, la cosi detta VARIA. Con tutto il rispetto per i Palmesi e per la loro funzione religiosa, credo che una TV che opera nel campo della CULTURA dovrebbe curarsi di mandare in onda trasmissioni più consone a dare seria conoscenza delle cose che riguardano la letteratura, la poesia, la scienza, la fisica, l'astronomia, le tecniche e, principalmente, l'educazione in genere (stradale, civile, familiare). Spiegare bene ai cittadini ivi collegati nozioni di comportamento sociale; queste sono le cose che le TV locali devono mandare in onda oltre ai miseri telegiornali,di piccola e spicciola cronaca, sicuramente di parte e malfatti, spesso con psudo giornalisti e speaker che stentano a dare le notizie e poco pratici/che nelle semplici letture. Se adesso si collegheranno con Palmi a settembre ci propineranno la processione reggina con in testa porporati di buona pancia, politici o pseudo tali improvvisamente convertiti e diventati buoni per cacciare voti tra il popolo "fedele", mantellati guardiani di vari ordini sepolcrali o sottordini, una vasta schiera di autorità e generalesse in divisa, come se la buona città, in quel periodo, si inebriasse e si esaltasse per queste tradizioni pagane e poco costruttive che nulla hanno a che fare con la cultura, tradizioni spesso condotte e organizzate dalle mafie che gridano ai quattro venti "VIVA MARIA", la Madre di Gesù che viene "nominata invano". "Profumi" di carni varie e salsicce arrostite ( anche i pescivendoli si trasformano in pregiati arrostitori) all'aperto con la pulizia che lascia a desiderare e il lezzo che sale in cielo sino a Dio che nel suo Evangelo ripudia tutto ciò che somiglia al TEMPIO DI GERUSALEMME (sembrerebbero sacrifici animali fatti nei templi, le cui carni erano cibo esclusivo per sacerdoti e le interiora bruciate regalavano il fumo che sarebbe stato apprezzato dagli Dei. Ma se una TV ci propina questo tipo di cultura, allora...dove siamo ? Con chi abbiamo a che fare ? Ecco sono gli interrogativi che mi ponevo, CIO' CHE STAVO PENSANDO e che che ho voluto esternare perché qualcuno mi contesti e mi faccia ravvedere se per caso io sia uomo di scarsa cultura, ma lo dico francamente e con modestia...non ho alcuna ambizione a diventare sindaco o politico raggirando le masse...la politica la faccio, è vero, ma con argomenti miei, figli dei miei pensieri per nulla apparentati a portaborse, tra l'altro, malpagati perché le loro spettanze se le fottono i politici loro padroni, ma fedeli alle processioni.
                                                                     Salvatore Marrari   RC 24 agosto 2013


sabato 10 agosto 2013

REGGIO CALABRIA - L'OASI DI PENTIMELE ANCHE COL CATTIVO TEMPO...

...Anche col cattivo tempo e qualche goccia di pioggia, l'Oasi di Pentimele è meravigliosa. Poca gente, i soliti intraprendenti frequentatori che neanche le intemperie tengono a casa. Dopo il temporale serale del 9 agosto 2013, ieri sera, e le piccole burrasche odierne alternate all'affaccio del sole tra le grosse e nere nubi, la riva e i colori particolari del mare sono ben descritti dalle foto appresso inserite. Una "Quiete dopo la tempesta" leopardiana che si ode recitare a distanza con il Ponente nuvoloso che guarda verso le colline :

...Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato...

 ...Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
 Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
 Apre terrazzi e logge la famiglia:
 E, dalla via corrente, odi lontano
 Tintinnio di sonagli; il carro stride
 Del passegger che il suo cammin ripiglia.

E come ognuno riprende la normale vita e ritorna alla propria opera giornaliera, così, all'apparir dei raggi solari, ognuno di noi marini ed acquatici di pura razza, riprende a tuffarsi in mare, sotto gli occhi di Zancle (Messina), e a "navigar", con forza di braccia, tra le calme acque joniche che furono il "sentiero" di Ulisse alla ricerca di nuovi mondi, tra il canto delle Sirene di Scilla e le Ninfe prigioniere di Cariddi. Si riformano i gruppi sotto gli abituali ombrelloni e, tra un discorso e l'altro, scappano i "tagli e cuciti" che ì "rrigghiocculi" (assembramenti) offrono ad una comunità vedente e auscultante...e MOLTO PARTECIPANTE !