domenica 28 aprile 2013

ULISSE - PREGI E DIFETTI DAL PUNTO DI VISTA DELLE DONNE


Ulisse è un personaggio della mitologia greca o è vissuto realmente ? Originario di Itaca, è uno degli eroi achei descritti e narrati da Omero nell'Iliade e nell'Odissea, celeberrima opera letteraria, quest'ultima, che dal suo protagonista prende il nome. Il vero nome di questo eroe era Odisseo, nome dal significato formidabile che gli fu assegnato dal nonno Autolico, che aveva previsto quanto il nipote avrebbe combattuto nella vita (Odissèus significa "Colui che è odiato" o "colui che odia"). Ulisse, epiteto datogli dai Romani e reso celebre da Livio Andronico (che significa "Lo Zoppo", in riferimento a una ferita riportata alla coscia in una battuta di caccia), è la "personificazione" dell'astuzia, del coraggio, della curiosità e dell'abilità manuale. Figlio di Anticlea e di Laerte, da parte materna Ulisse è pronipote di Ermes.
Ma il contesto da cui nasce e prende spunto questo articolo è la piccola commedia(processo-dibattito) effettuata da alcuni soci dell'Accademia Del Tempo Libero di Reggio calabria il giorno 26 aprile 2013 e, sul palcoscenico del Cipresseto Zanotti Bianco, son saliti per ben condurre l'aula di "tribunale" Rosetta Basile Rognetta(accusa) e Antonia Rigo Festini(difesa) che nell'aprire il dibattimento hanno evocato Ulisse impersonato dall'ottimo Domenico Pietropaolo, Penelope interpretata dalla bravissima Marina Amedeo, Circe da Silvana Vitali anch'essa molto brava e la Dea Capipso dalla nuova star(per l'Accademia) Maria Ielo. E' naturale che Ulisse si sia difeso non adducendosi alcuna colpa e naturali e pungenti sono state le donne che, nei suoi viaggi, lo hanno circuito e fermato con l'inganno, per anni, nelle loro residenze, Circe e Capipso; mentre Penelope lo compatisce e si compatisce, ma mette in risalto la resistenza ad Antinoo e ai Proci tutti che avevano trasformato la casa di Ulisse in un bordello. La recitazione è gustosa e simpatica suscitamdo spesso l'ilarità del pubblico in platea che ride anche per i tempi scanditi dal bastone di Aldo festini. Alla fina del dibattito e delle relative arringhe dell'accusa e della difesa sono intervenuti per chiarire posizioni e personaggi Vittorio Calabrò, Eugenia D'Africa e Nanà Lo Giudice. Noi, plurale maiestatis, abbiamo assolto il povero Odisseo concludendo che le nostre scuole medie sarebbero state noiose senza i racconti dell'Iliade e dell'Odissea e, inoltre, pretendiamo ribadire che la furbizia raccontata del personaggio altro non è che grande psicologia. Dante stesso che lo annovera tra i personaggi del XXVI canto dell'Inferno, in un certo senso, lo scusa concludendo : "Fratelli miei, che attraverso centomila pericoli siete arrivati a questa "piccola" ultima soglia (le famose colonne d'Ercole) presso l'Occidente; non negate ai nostri sensi quello che rimane da vedere, dietro al sole (dietro all'orizzonte), nel mondo disabitato; considerate la vostra origine: non siete nati per vivere come bruti (come animali), ma per praticare la virtù e apprendere la conoscenza."

Salvatore Marrari     RC  28 aprile 2013

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PRANZO DEL 25 APRILE 2013 A SIFURIO DI ARMO(RC)


PRANZO DEL 25 APRILE 2013 A SIFURIO DI ARMO(RC)
Non posso non ricordare il pranzo odierno presso una bella campagna reggina gestita dalla Cooperativa Agricola Sant'Arsenio. Il luogo è sito in Armo, una frazione di Reggio Calabria e la località specifica si chiama Sifurìo. Il nome greco Armo significa sperone, infatti la contrada è posta su di un promontorio di roccia arenaria e Sifurìo, invece, nello specifico significa paese. La zona contadina ha origine grecaniche ed è ad un'altezza di 363 m sul livello del mare, alle pendici dell'Aspromonte; ci si arriva dalla strada Reggio Calabria-Gallina-Puzzi-Armo, percorrendo una distanza di circa 8 Km dalla città.
La coperativa è formata da giovani che coltivano e producono ortaggi e frutta per poi trasformarli in alimenti conservati, speciali le marmellate di agrumi, rarissima quella al bergamotto. Inoltre hanno una produzione di vino di ottima qualità e gradazione che si può gustare anche fresco durante i loro pranzi organizzati a base di piccoli antipasti, pasta al sugo, grigliate di salsicce e costatine di maiale, insalata dell'orto, frutta di stagione e dolci fatti in casa. Nel posto si può visitare una grotta naturale dove, pare, sia stato il dormitorio di un monaco basiliano, eremita, Sant'Arsenio che visse il periodo dell'800, anni in cui cominciarono le invasioni degli arabi che sbarcavano a frotte sulle coste dello Jonio e del Tirreno. Ma per rendersi conto della bellezza e della genuinità del posto e dell'ospitalità classica delle  persone indigene, bisogna andarci e visitare ogni metro di terra ed ogni anfratto con escursioni guidate. Il mio servizio fotografico rende minimamente l'idea, ma darà lo spunto a qualcuno perché passi una giornata tra i fiori, il verde, l'aria fine ossigenata e buoni alimenti.
Salvatore Marrari  RC  27 aprile 2013