sabato 30 gennaio 2016

ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA - 28 GENNAIO 2016 ANDIAMO TUTTI ALL'INFERNO...MA CON UN PROGRAMMATO RITORNO

Questa sera, giovedì 28 gennaio 2016 lo "spettacolo" culturale organizzato dal così detto "gruppo cultura" ha fatto una svolta dal solito tran tran, portandosi all'interno dell'inferno dantesco in chiave umoristica, ma ricordando, con preziosi particolari, la serietà e l'intento del "sommo poeta" che ha lasciato al mondo un'opera grandiosa storica-allegorica-didattica. L'iniziativa di Mimma Gurnari ha avuto un grande successo di pubblico che ha apprezzato le sue presentazioni audio-video coadiuvate dai pregevoli interventi poetici di Peppe Romano e dalla presentazione video, preparatoria alla poesia di Salvatore Marrari, datata maggio 1967, che ha immaginato la caserma militare tale ai gironi di quell'imbuto storico e capovolto. Simpatica la parodia, "L'inferno in sei minuti", dell'opera di Dante improntata su canzoni famose dal gruppo degli Oblivion, bello il balletto di Paolo e Francesca pescati su YouTube dalla prof Gurnari, ottime, nel finale, una sequela di immagini prese da una collezione storica del 1400 e scelte da Celestina Catanoso, presentate col sottofondo di un musica, quanto mai preziosa, la Serenata di Enrico Toselli  ovvero il  Rimpianto, forse a dimostrazione che gli odierni programmi scolastici hanno trasferito l'insegnamento umanistico su un mondo globale, tralasciando le belle pagine della nostra letteratura italiana, dopo averla seppellita, comunque, in una sorta di "tomba" aperta solamente alle visite di pochi nostalgici. Grazie all'Accademia del Tempo Libero, nella persona della presidente Silvana Velonà, che opera in tal senso, grazie alle scelte che fa, siano esse musicali o teatrali o letterarie, comunque atte al servizio socio-culturale che si propone di attuare nell'ambito del suo statuto di organizzazione onlus, senza fini di lucro.

Salvatore Marrari  RC 28 gennaio 2016




















giovedì 28 gennaio 2016

L'ULTIMO BAGNINO...PIPPO MORENA

OGGI, 27 GENNAIO 2016, PIPPO MORENA FU

Davanti ad un vecchio album fotografico mi sfiorano i ricordi e, improvvisamente, scorrono innanzi ai miei occhi le dolci visioni estive della Reggio "Bella e Gentile". Mi appare la Dea stagione e il lido Comunale che si riempiva di tutti quei reggini che amavano il mare e, contemporaneamente, ne facevano dono ad amici e parenti che abitavano lontano e rientravano per le rituali ferie marine. Si, ne facevano dono assoluto, portandoli nel cuore pulsante di questa città, in quel meraviglioso fiore all'occhiello che, ancora oggi, i viventi ricordano: IL LIDO COMUNALE "AMMIRAGLIO GENOESE ZERBI" ('U lidu ca’ rutunda nta mmari). Quella baia, la Rada Giunchi, al calar del sole, si animava delle stesse persone che avevano appeso il loro costume da bagno nell'elegante baracchetta di legno, ora vestiti da completi di straordinaria eleganza o con gli usuali abiti da sera. Com’era bello quel luogo ! Cominciava la vita notturna tra musica, allegria, spensieratezza, amori, delusioni, discussioni e tutto filava liscio sotto l'occhio vigile del direttore del locale, Mimì Fortugno. Il bar Ferrara, la pizzeria, il teatro, il dancing "Giardino Lido", le tante attrazioni serali organizzate dai, di allora, manager Enzo Notaro e Peppe Lammendola, Miss Calabria, Miss sorriso Calabria. Ma non poco risaltava il lavoro fatto dai bagnini di allora, quasi tutti se non solo, della famiglia MORENA. Un nome che rimane impresso nella memoria di noi ultra settantenni che oggi ricordiamo molto chiaramente, dissipando le nebbie dell'età, per la loro cortesia e disponibilità, sia per una tradizione che oggi più che mai, noi "RAGAZZI DEL LIDO" vogliamo commemorare, sia per un particolare evento che ci ha colto di sorpresa. Si, un gran ricordo ci appare, le loro barche, le loro pescate con le reti, l'ordine che ponevano in tutto quel tratto di spiaggia da cui si ammirava la dirimpettaia Zancle, oggi Messina. Ieri 27 gennaio 2016, si commemorava il giorno della  shoah, un simbolo di tragedia umana, ma anche di libertà...e proprio in questa data, l'anima di un nostro caro amico si liberava dal corpo ammalato e stanco, per giungere tra le braccia del Signore e attendere con Lui la promessa resurrezione. Mi riferisco alla dipartita dell'ultimo "BAGNINO" del vecchio nostro Lido, PIPPO MORENA, l'ultimo di quella famiglia che ha poggiato i suoi piedi scalzi, "in servizio", su quella memorabile parte del nostro cuore, tra sabbia, ombrelloni, famiglie e bambini gioiosi sino a qualche anno fa. Quando ormai ottantenne bazzicava ancora tra nuovi ombrelloni e altre famiglie per rendersi utile e per conservare nella sua memoria, il più possibile, l'aria di giovinezza che teneva gelosamente conservata nel proprio cuore, il cuore che ieri sera, erano circa le 21.45, ha cessato di battere perché il suo spirito raggiungesse la pace eterna.         
CIAO PIPPO, NOI TUTTI EX RAGAZZI DEL TUO AMATO LIDO, TI SALUTIAMO ANCHE SE LE TUE MOZIONI D'ORDINE, CHE OGGI SAPPIAMO ESSERE STATE UTILI, SPESSO CI CONTRARIAVANO.
Se, per caso, andando nel luogo di pace e di raduno, attraversando il mare della speranza, incontrerai tutti quelli che han tenuto in bellezza la nostra città e il Lido Comunale "Genoese Zerbi", abbracciali per noi e, chissà che non organizziate un'altra spiaggia "Bella e Gentile", che sia un eterno divertimento anche per le anime che non hanno mai goduto della Rada Giunchi.
Il lutto, la dipartita del signor Morena, non sia triste per i familiari tutti. Sia una giornata di speranza, per nulla al mondo fu vana la...
RESURREZIONE DI LAZZARO
...Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; ma anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».
Detto questo, se ne andò e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: «Il Maestro è qui, e ti chiama». Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e andò
da lui. Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta lo aveva incontrato. Perciò i Giudei che erano in casa con lei e la consolavano, vedendo che Maria si era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e lo ebbe visto, gli si gettò ai piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto». Quando Gesù la vide piangere, e vide piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, fremette nello spirito, si turbò e disse: «Dove lo avete deposto?» Essi gli dissero: «Signore, vieni a vedere!» Gesù pianse. Perciò i Giudei dicevano: «Guarda come lo amava!» Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?» Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, andò al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio ? » Tolsero dunque la pietra. Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito. Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori!» Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»...


Salvatore Marrari  RC 28 gennaio 2016


















   
         
                        

venerdì 22 gennaio 2016

ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA - 20 GENNAIO 2016 OPINIONI A CONFRONTO...TEMA : "PROFITTO E VALORI

Mercoledì 20 del c.m. (2016), l'Accademia Del Tempo Libero di Reggio Calabria ha indetto una serata dibattito sul tema "Profitto e Valori". Moderatrice sull'argomento Rita Nastasi Faucitano, relatori, in ordine d'intervento, il Prof. Francesco Arillotta, la Prof.ssa Franca Messineo, la prof.ssa ing. Genella D'Africa, la prof.ssa Mimma Gurnari. Vasto il tema politico, etico, culturale che ognuno dei relatori ha toccato imboccando strade diverse per arrivare ad un'unica sostanza : l'educazione sui valori della vita sono legati ad onesti profitti e viceversa, con l'interdizione del possibile "Satana" a cui sarebbero legate tutte le avarie del mondo. In effetti, il male spadroneggia ovunque ridimensionando in peggio la cultura della vera efficienza. Il clima, il surriscaldamento della crosta terrestre, le desertificazioni, le glacializzazioni, l'uomo ribelle, la corruzione, i vantaggi dei politici, l'educazione familiare, tutte cose somiglianti a una struttura forte di mattoni rossi o vetrate che ispirano trasparenza e una pagina interna fatta da ampi spazi,  dove l’orientamento al futuro si mescola al profondo rispetto del passato. Schermi a cristalli liquidi che presentano le ultime tecnologie, le innovazioni interne ai prodotti e i futuri progetti di ricerca paiono essere la cornice al busto di un possibile fondatore di una nuova società basata su contenuti reali e non utopistici. Vista la vastità degli argomenti e visto il protrarsi dell'orario stabilito, sono stati accettati soltanto due interventi, quelli della Prof. Pina Cuppari e dell'ex funzionario ENEL Geom. Bruno Morabito. Grazie al direttivo dell'Accademia nel nome della presidente Silvana Velonà, un altra bella serata di cultura è stata consumata nell'ammirazione di tante presenze attente, soci, di questo bellissimo sodalizio reggino.

Salvatore Marrari  RC 20 gennaio 2016











giovedì 21 gennaio 2016

IL MIRACOLO SI RIPETE...IL SOLE SE NE VA, MA DOMANI TORNA

Come il mago tira i conigli dal cappello, io, all'occasione, tiro fuori la mia macchina fotografica...e così, passeggiando al tramonto con Maria, sul lungomare di Reggio Calabria non ho potuto fare a meno di alzare l'obiettivo e puntare sul sole che si nascondeva accanto all'Etna. Che spettacolo, erano le 17:10 di oggi 21 gennaio 2016. Qualcuno si domanderà che per fare foto sono sempre in giro. Mi sembra naturale, non si può certo fotografare col pensiero e certamente queste immagini faranno lavorare le menti dei reggini che vivono fuori città e cosi potranno memorizzarle nei loro pensieri. Si, è vero, ma con questo mare e un simile sole non si può certo star dentro ad ammuffire; provare per credere...respirare la brezza che arriva in questa meravigliosa balconata dalle acque sottostanti del nostro stretto su cui si rispecchia Messina. Non siamo alle Baleari, quelle le lasciamo agli altri; noi ci teniamo saldi a queste ringhiere che sembrano arroventate e par che stiano per fondere. 
IO MEDITO...E VOI  ?

REGGIO SEI TU

Nel mare nostro, di fronte a Messina,
una gran luce è spuntata sopra il cielo,
e il sole, ch’era all’alba stamattina,
pian piano saltava il parallelo.

Messo in un angolo, la, alla sorgente,
io guardavo questo spazio sopra il mare…
e il cuore s’abbracciava con la mente,
spirito e corpo, tremanti, a rimirare

la luce regalata dal Signore,
la voce che ci segna la Presenza,
la musica di esperto Accordatore,
paradiso e grazia di quest’Onnipotenza.

Reggio, pregiato angolo del mondo,
la mano che ti fece è sopraffina,
giardino di fiori assai fecondo,
regina dell'acque di questa mia marina.

Il greco ti ha cantato “madre di Scilla”;
quando è passato il figlio di Laerte,
in quest’acque posò la sua pupilla
e ti mise a parte delle sue scoperte.

Reggio, bella principessa sei del mare,
sei la padrona della fata Morgana,
che di mattina vuoleti abbracciare
per farti sua prescelta cortigiana.

Se giro gli occhi verso la montagna,
mi sembra di veder un’altra fata :
Artémide, a caccia, li nella campagna,
una rosa che di rose è adornata.

Pallantiòn era il tuo porto calcidese,
e l’arte non mancava nelle strade,
la storia di Anassila ed Ibico ti fece
al tempo d’Atena, dea della Pallàde.

Non scrivo più di ‘sta gloria calabrese,
sarei, altrimenti, un gancio partigiano,
ma ti saluto con le braccia tese…
Chi ti disprezza, Reggio, è nato nano.


Salvatore Marrari  RC 21 gennaio 2016