domenica 26 giugno 2011

OMAGGIO ALLA NOSTRA ESTATE REGGINA








L'estate, una delle quattro stagioni dell'anno, deriva il nome dal latino "aestate", col significato di "calore bruciante", da aestus (come il greco aìthos) "calore", richiamando il caldo fastidioso.
Nell'emisfero boreale, quello su cui è posta l'Italia), l'estate astronomica ha inizio il giorno del solstizio d'estate, il 20 o 21 giugno, invece l'estate meteorologica varia da paese a paese in base, principalmente, alla latitudine. L'abbraccio di Dio ed il Suo bacio, cadono in quella parte di Calabria che tocca il 38° parallelo : Reggio. Quì la primavera, piano, piano, passa già verso la fine di aprile, ad un salto termico molto alto, tant'è vero che questa stagione che occupa già parte dell'inverno, dura poco e a cui fa seguito un'estate, generalmente posta su temperature alte che rendono il clima asciutto, non afoso, fruibile. Si va a passeggiare sulla battigia del mare spostandosi di pochi metri dalla strada perchè tale è la posizione della città. L'urbe per i latini e πόλη per i greci, la città, Rhegion,Reggio Calabria, sorride sullo stretto alla dirimpettaia Zancle, Messina, la quale, irradiata dalla luce del sole, si specchia sulle sponde reggine scomodando "Morgana", la fata, che "organizza" tale fenomeno con mare calmo, sole forte, nelle serene albe di giorni in cui le onde sono mute e non spira l'illustre Dio Eolos. Provare per credere, noi reggini, trascorriamo buona parte della nostra vita respirando il mare, toccandolo, assaporandone gli aromi iodici, vivendolo come accessorio ad una quotidianità straordinaria, coordinata da un bellissimo lungomare che, andando da nord a sud, permette un ampio panorama sullo stretto, come se si fosse appoggiati ad un lungo balcone prospicente il mare "greco", su cui navigò Ulisse sognando la sua "petrosa Itaca", ma, errante tra i flutti, fece sponda a Scilla ammaliato dal canto delle sirene. Si quelle sirene che cantavano a Cariddi e che lui, Ulisse, asoltò legato al palo della nave come a sfidare il verso dantesco : " Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza". Questa è Reggio di Calabria, questa è la città di Mino, il Reitano andato per il mondo a gridare e far conoscere le virtù della sua città fatta di emigranti che costruirono e diedero posizione a quel nord che li ricevette, non per amore, ma per necessità di braccia : " Calabria mia...li megghiu figghi toi si ndi iru 'i fora...Calabria mia...!!! " 
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