lunedì 18 gennaio 2016

LA LEGGENDA DEGLI ALBERI

Una vecchia leggenda di montagna racconta che al principio non c’erano uomini, soltanto degli alberi. Poi, un bel giorno, un albero si è aperto e ne è venuto fuori un uomo, un altro albero si è spaccato ed è uscito un altro uomo... e così il pianeta è diventato, non più il pianeta  degli alberi, ma il pianeta degli uomini. Bene, se è...così, gli alberi sono i nostri più antichi progenitori e dobbiamo loro, perlomeno, rispetto, ma anche amore, perché no ! L’albero è sicuramente il miglior amico dell’uomo, ma non è detto che l’uomo sia, a sua volta, il miglior amico degli alberi. Quando cammino per un bosco ho sempre l’impressione di ritrovare qualcosa in me di antico, di remoto, di rivedere quell’uomo delle origini che ognuno di noi ospita,ancora, nelle pieghe e nei fondali del suo inconscio. Andare tra gli alberi significa entrare nella cattedrale delle origini, nel luogo sacro  dei nostri progenitori, dove il fruscio delle foglie canta da sempre, per noi, una rapsodia che non comprendiamo, ma che lo stesso ci allieta e ci rassicura. Ed è per questo che, entrare in un bosco, mi fa sentire come a casa mia come se avessi ritrovato me stesso e il senso delle mie origini. Mi guardo attorno e sento che una profonda calma m'invade. Estasiato, entro in una zona dove il sogno e la realtà finiscono per confondersi e provo così delle sensazioni dolcissime. Forse per ciò manifesto sempre il desiderio di poter trascorrere dei giorni, magari un periodo natalizio, dentro una casa di tronchi, in una radura della foresta canadese o dell'Oregon, e ascoltare dolci e soffuse musiche, miste, come se il suono leggesse il pentagramma della natura, al fruscio dei rami, spinti dal leggero soffio  del vento e dal canto delle creature boschive, che intonano inni d'amore a Colui che venne al mondo per la salvezza del creato.




Questa è una pagina del mio libro 
" I MIEI PENSIERI NOTTURNI "
scritta a  Genova  l' 8  Ottobre 2010  ore 23,51

Salvatore Marrari

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