sabato 10 settembre 2016

REGGIO CALABRIA 11 NOVEMBRE 1956 - LA MORTE DEL POETA MATTEO PAVIGLIANITI E I SUOI “SPECIALI” FUNERAL

Fu l’occasione ultima per Nicola Giunta e Gaetano Cingari,per recitarne le  virtù nel discorso di estremo saluto  per l'amico  e ispiratore, la’, in  Piazza  Castello, dove  i compagni  socialisti  avevano portato ed  accompagnato  il  feretro  da Via Macello, luogo del suo domicilio, superando il Calopinace,  percorrendo quella parte  di Corso  Garibaldi  che  era  stata il  "Salotto di Don Matteo". Tutti i proprietari degli esercizi pubblici  della   strada,  a  quel  passaggio, chiusero i negozi in segno di lutto, commentando, qualcuno in lacrime, la perdita di un grande amico, un grande uomo che usava verseggiare incontrandoli. Tengo a dire, per dovere di cronaca, che il prete pro tempore della vecchia e baraccata chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Via Galileo Galilei, chiamato dalla nipote Annina, del poeta intendo, che, tra l’altro, era buona amica del sacerdote ed una affezionata fedele di quella chiesa, non volle benedire la salma, ne officiare i servizi funebri perché il defunto era un socialista, dicendole chiaramente :” Mi dispiace Nannina, ma tuo zio era socialista e non posso officiare”. Furono i compagni di partito a dirottare il feretro, trainato da carrozza e cavalli, che  senza aver cura delle proteste dell'uomo, conosciuto  come ‘U CAVIALI, che stava  a  cassetta. Realizzarono  una pacifica protesta alla chiesa cattolica, fermando la bara, con una sosta di pochi minuti, di fronte alla cattedrale, tale da sembrare una scena da film, più recente, di "Don Camillo e l'Onorevole Peppone". Erano di quelle cose che, facilmente, accadevano nella vita pratica di quel tempo, ma senza alcuna violenza, perché i militanti dei partiti socialcomunisti erano considerati dalla chiesa di Roma eretici e fuori dalla legge di Dio. Sta di fatto che per Matteo Paviglianiti fu come una seconda e ultima purga"; fu punito in vita e in morte, dal fascismo  prima e dalla chiesa di Roma nel suo trapasso dopo.



Salvatore Marrari  RC 1 maggio 2007



















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