sabato 17 ottobre 2015

ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA - 16 OTTOBRE 2015 "OPINIONI A CONFRONTO".

Un ottimo pomeriggio in Accademia con l'effettuazione del programma-salotto condotto da Rita Nastasi Faucitano, a cui hanno partecipato attivamente, sotto la super visione della prof. psicologa-sociologa Fiorella Bongiorno, Antonella Olivieri, Mirella Filocamo Calabrò, Liliana Spinella, Maria Ielo, Elvira Calluso, Vittorio Calabrò e Salvatore Marrari. Per gli arredi è intervenuta praticamente la nostra solita Elena Romeo, mentre per la presentazione della serata, in assenza della presidente Silvana Velonà convalescente, ci ha pensato Erina Bova davanti a un discreto e attento pubblico che ha assistito ai lavori collaborando e applaudendo.
Il tema, come pubblicizzato nel programma mensile dell'Accademia, era "OPINIONI A CONFRONTO", per cui ognuno dei nominati, messo davanti a un microfono, ha scatenato la memoria su ricordi d'infanzia, di famiglia e, principalmente, su "come eravamo" quando, secondo le fasce d'età, si viveva in una Reggio diversa per tempi e per cultura. Sono stati sfoderati ambienti di viaggi, di università, i ricordi della famiglia patriarcale di un tempo, le usanze i costumi, le armonie. Salvatore Marrari, il sottoscritto, stimolato dalla pimpante conduttrice Rita Nastasi, tra l'altro anche organizzatrice del dibattito, ha letto una pagina ricordo, tratta dal suo libro "A ME TERRA SI CHIAMA CALABBRIA" il cui argomento era il vecchio lido comunale GENOESE ZERBI di Reggio Calabria, facendo riapparire, come per incanto, la vecchia ROTONDA SUL MARE con tutti i personaggi che attivamente gestivano e conducevano quel sacro luogo, fiore all'occhiello della città dagli anni '30 sino ai primi anni '60. Reminiscenze ? No, un amore eterno per quella fase di giovinezza vissuta in un dopoguerra molto brillante per il forte desiderio di ripresa del popolo tutto, stanco di fame e bombardamenti. Ma il tema più importante, i giovani, lo ha trattato, Elvira Calluso, giovane assistente sociale, attiva nella gestione, assieme ad altri colleghi, di una casa famiglia per ragazze e ragazzi con problemi seri di vita; ha parlato, introducendo il discorso, prima dei luoghi e delle attività della sua fanciullezza nella frazione di Gallina, in un contesto di periferia; per poi giungere alle cose che riguardano i giovani, la loro vita, le loro paure, le nuove forme familiari moderne anche allargate a compagni e figli che spuntano da matrimoni diversi. Il dibattito si è riscaldato e "indora" l'argomento preposto dalla organizzatrice, ripeto, Rita Nastasi Faucitano che interviene anch'essa vivamente per stimolare e indirizzare, esponendo, di volta in volta, anche la propria opinione, mostrando ottime capacità oratorie. 
Una poesia dialettale, scritta e recitata dal sottoscritto, ha messo in evidenza l'amore fraterno e la cortesia di due grandi e dimenticati poeti reggini, Matteo Paviglianiti e Nicola Giunta, che nel loro vivere quotidiano (erano anche vicini di casa, ma di età differenti), amorevolmente, si beccavano con allegorie e satire a dimostrazione che gli uomini di cultura del primo '900 reggino non viaggiavano a camere stagne, ma si consultavano con scambi di opinioni, leggevano assieme, curavano un po' tutto il loro "creato" senza la minima invidia o acredine. Oggi, a differenza, la cultura è chiusa e i singoli autori, poeti e scrittori, vivono un contesto di vita tutto proprio senza la volontà della reciproca frequenza, spostando le sintonie a "onde corte" solo nell'ambito delle loro mura, uscendone fuori solo per presentazioni degli elaborati, onde ricavarne successi e denaro.
La conclusione della serata è stata magistralmente interpretata dalla dialettica e dalla esperienza della psicologa dottoressa Fiorella Bongiorno che ha raccolto dati e opinioni per farne un'ottima relazione finale; tessendo i fili dei discorsi e dando agli astanti ulteriori delucidazioni sulla socialità, imboccando la strada del "prima" e del "dopo", dimostrando che, in fondo, i tempi non sono cambiati, sono le svariate abitudini di vita che hanno generato le differenze. Grazie all'Accademia Del tempo Libero di questi "processi" se ne faranno ancora, grazie al nuovo gruppo di animazione che studia e prepara i lavori a beneficio del divertimento e, perché no, della cultura.

Salvatore marrari  RC 16 ottobre 2015









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