martedì 12 novembre 2019

L'ACCADEMIA DEL TEMPO LIBERO DI REGGIO CALABRIA NELLA PERSONA DELLA PRESIDENTE SILVANA VELONA' L'11 NOVEMBRE 2019 DEDICA E SCOPRE UNA TARGA MARMOREA NEL LUOGO DOVE E' NATO IL POETA DIALETTALE MATTEO PAVIGLIANITI

REGGIO CALABRIA 11 NOVEMBRE 2019 - Siamo in Via San Francesco di Paola al civico 94 (un tempo, tra il 1700 e quasi alla fine del 1800, era chiamata Strada San Francesco per il chiaro riferimento al monastero di francescani che era sito dove attualmente trovasi il Tribunale dei minori di Via Marsala). In questo punto, forse un po' più a destra o forse un po' più a sinistra, l'1 maggio 1874, nacque il poeta dialettale Matteo Paviglianiti, mio prozio, in quanto fratello di mia nonna paterna Antonia Paviglianiti sposata Marrari. Ho scelto il civico 94, oltre che per il contesto di seguito esposto, perché è stata l'abitazione dei miei genitori dal 5 settembre 1937 (proprietario e caro amico di mio padre Domenico e zio Matteo, il medico condotto Cotroneo nonno dell'amica Nuccia Neto che ha consentito di "ospitare" nella parete esterna la targa marmorea cui si riferisce l'articolo e le foto) sino al giugno del 1943. Qui è nato anche, casi della vita, mio fratello Antonio Domenico Marrari il 13 giugno 1938; io stesso fui concepito in questa casa, ma sono nato a Padova il 16 settembre 1943 a causa dei bombardamenti sulla nostra città (A giugno i miei emigrarono presso parenti nella città di Andrea Mantegna (Padova), per restarvi sino alla fine delle ostilità(1946). 
Dopo questo doveroso preambolo, vado all'attualità e al contesto; ripeto, siamo all'11 novembre 2019, data in cui ricorrono i 63 anni dalla morte del Poeta Matteo Paviglianiti e, precisamente oggi, l'Accedemia Del Tempo Libero di Reggio Calabria, ha voluto scoprire una lapide ricordo per onorare la memoria di questo grande personaggio ormai dimenticato dai cittadini di questa metropolitana città. Eppure, Don Matteo (così era per gli amici), fu un poeta, un mecenate, un filosofo e un politico d'eccezione...certo avendo condotto una vita nella modestia più assoluta e, cambiando le generazioni, non tutti lo possono ricordare, solo i pochi parenti rimasti, io in primis che ho seguito passo passo le orme del suo percorso di vita e quelle del suo intimo e più giovane amico, Nicola giunta. Per saperne di più su Matteo Paviglianiti e Nicola Giunta si vadano a ricercare su questi due link parte le notizie che ho potuto reperire https://smarrari.blogspot.com/2012/05/personaggi-reggini-di-un-tempo-che.html  e https://smarrari.blogspot.com/2012/05/nicola-giunta-luomo-il-poeta-il-reggino.html. 
Tante persone hanno voluto presenziare a questo avvenimento anche se il tempo ci è stato nemico e il tutto si è svolto sotto una sferzante pioggerella. Dopo qualche mio preciso messaggio sul personaggio, hanno preso la parola il presidente della nuova toponomastica reggina Prof. Giuseppe Cantarella che ha parlato del lavoro che questa commissione sta svolgendo nella città e nelle periferie da tempo dimenticate; successivamente il presidente del Consiglio Comunale dott. Demetrio Delfino che ha fatto citazione di alcune poesie "girando" intorno alla personalità del poeta. Infine, per l'Accademia del Tempo Libero, promotrice dell'avvenimento, la dott.ssa Silvana Velonà presidente del sodalizio, che ha voluto precisare quanto sia stato , per lei e per i soci, importante ricordarlo in passato, in più relazioni e conferenze tenute nell'auditorium "Umberto Zanotti Bianco", sede del rinomato sodalizio che lei rappresenta. Personalmente, nel salutare i convenuti, ho voluto leggere una poesia del poeta i cui versi ricordano l'ambiente in cui era nato e presso il quale c'è rimasto sino all'età di trentanni : " 'A CASA UNDI NISCIA" (La casa dove son nato). Nel momento in cui la Velonà ha tirato il drappo rosso è partito uno scrosciante applauso che ha risuonato per un bel pezzo di strada, attirando l'attenzione di molti curiosi che si sono insinuati a fare precise domande sul personaggio e sul contesto. Tra i presenti è doveroso ricordare la "padrona di casa" Nuccia Neto che ha voluto, a fine cerimonia, offrire dello champagne ai presenti all'interno della propria abitazione. Un omaggio particolare a Gabriela Vidroi che ha lavorato mezza mattinata per affiggere il marmo, a Elena Romeo e Carmine Mottola sempre disponibli nei lavori accademici, ai familiari, Enzo Catanoso e consorte, e a lei medesima prof.ssa Celestina Catanoso che si occupa del campo culturale all'interno del sodalizio, ai due rappresentanti dell'A.R.S. (Artisti Reggini della Sanità) Dott.ssa Mariella Mannino e dott. Pasquale Borruto, al prof. Enzo Sidari che da ragazzo conobbe il poeta, al prof. Eboli Saso, a Maria Ielo, mia moglie, cui si devono immagini e filmato, all'ing. Rocco Calarco socio dell'Accademia. Aggiungo naturalmente, per un particolare ringraziamento, il prof Cantarella e il presidente Delfino, nonché la presidente Silvana Velonà per ciò che ha fatto per il mio prozio onorandone il ricordo. Ringrazio altresì tutti i convenuti di cui non conosco i nomi;  se qualcuno ho dimenticato, non me ne voglia. Grazie ancora a nome della famiglia.

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Salvatore Marrari  RC 11 novembre 2019




































































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