venerdì 19 novembre 2010

L'UOMO, L'ARTISTA, MANIPOLA I PRODOTTI DELLA NATURA, LI SCOLPISCE








Le condizioni generali del nostro pianeta, nel momento in cui ha fatto comparsa l'essere umano, dovevano essere molto particolari, poiché per moltissimo tempo nessun essere ha potuto viverci. Questo significa che la natura, nel suo complesso, ha leggi che possono anche non tener conto delle caratteristiche umane. Tuttavia, se consideriamo questo essere, l'uomo, come il prodotto più evoluto della natura, è difficile pensare che la natura stessa possa avere delle leggi che contrastino in maniera irreparabile con la sopravvivenza dell'umanità. La natura ha subìto un'evoluzione che trova nell'uomo il suo compimento, poiché è chiarissimo come essa sia passata da un primato attribuito alla forza e all'istinto a un primato attribuito all'intelligenza e alla sensibilità. La natura, ancora, ha trovato nell'essere umano il principio della propria razionalità e libertà. Essa ha prodotto una specie la cui libertà, per la prima volta, ha raggiunto i livelli massimi dell'auto consapevolezza e, negativamente, ha potuto volgersi contro le stesse leggi di natura. Tutto ciò fa pensare a una sorta di finalismo. E' come se l'uomo fosse il fine ultimo della natura. Cioè è come se la natura medesima fosse stata posta non tanto per se stessa, pur avendo in sé ogni ragion d'essere, quanto per qualcosa che alla fine l'avrebbe superata. A questo punto vien quasi naturale pensare che non solo la terra sia in funzione dell'uomo, ma anche l'intero universo. Al punto che il fatto stesso che l'universo sia esistito miliardi di anni prima della nascita della creatura umana non sta a significare nulla che possa mettere in discussione il primato assoluto dell'uomo. Quindi questo significa che tutta la natura è stata posta in funzione dell'uomo, pur non avendo essa, per vivere, necessità alcuna di quest'ultimo. E ogni tentativo di farlo  sentire una piccola particella della natura contrasta decisamente col senso acuto della sua diversità, che è basata essenzialmente sulla consapevolezza di sé. La cosa strana è che in natura non esiste alcun altro essere che abbia come l'uomo un grado così elevato di auto consapevolezza. Se tale caratteristica fosse propria della natura, la si sarebbe dovuta constatare anche in altre specie animali. E se tanto mi dà tanto dobbiamo, per forza, meditare sulla logica di un Essere Superiore che ci ha "prodotti", non in una catena di montaggio, ma a Sua Immagine e somiglianza...Dio Padre.


DAL LIBRO DELLA GENESI...creazione dell'essere umano.

Poi Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».  Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.  Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra».  Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E così fu.  Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Fu sera, poi fu mattina, il sesto giorno....

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