mercoledì 11 settembre 2013

MONSIGNOR PAROLIN SI ESPRIME SUL CELIBATO DEI SACERDOTI

IN UNA INTERVISTA AD UN GIORNALE DEL VENEZUELA, MONSIGNOR PAROLIN DICE CHE IL CELIBATO DEI PRETI NON E' UN DOGMA. COME SI METTERA' DAVANTI AL PAPA CHE LO HA VOLUTO CAPO DELLA CURIA VATICANA, CIOE' SEGRETARIO DI STATO ?
Entrerà in carica il 15 ottobre, ma monsignor Pietro Parolin sembra già entrato nel cuore di quella nuova Chiesa intesa da Papa Bergoglio, votata al dialogo e al rinnovamento. Il nuovo Segretario di Stato apre una riflessione sul celibato dei sacerdoti in un'intervista al quotidiano El Universal, vale a dire il più importante giornale del Venezuela, quotidiano che spesso ha dialogato con il nunzio apostolico, nato a Schiavon 58 anni fa. «Il celibato non è un dogma della Chiesa - spiega Parolin - dove invece serve più democrazia». Un'apertura di grande rilievo quella del Segretario di Stato, soprattutto se si considera che il numero 2 della Chiesa mondiale è conosciuto fin dai tempi del suo mandato tra Medioriente e Africa, per le sue capacità pastorali e di riformare il clero in punta di piedi con abili accenti diplomatici. La posizione resa pubblica da monsignor Parolin però è chiara: «Non essendo un dogma, il celibato obbligatorio per i sacerdoti può essere discusso perché si tratta di una tradizione ecclesiastica. Una tradizione che risale ai primi secoli, da allora si applicò durante tutto il primo Millennio e a partire dal Concilio di Trento si insistette molto con la sua applicazione».  Ma Parolin va oltre e afferma che in ogni caso «lo sforzo che fece la Chiesa per istituire il celibato deve essere considerato e non archiviato come una cosa del passato». Ecco allora che il Segretario di Stato parla di «grande sfida per il Papa», aggiungendo che oggi «è possibile parlare e riflettere su questi temi che non sono definiti dalla fede, e pensare ad alcune modifiche, però sempre al servizio dell'unità e sempre secondo la volontà di Dio. L'azione di riforma di cui c'è bisogno oggi richiede che si torni ai principi fondativi dei primi secoli, alla Chiesa primitiva».

QUESTA E' LA MIA RISPOSTA TRATTA DALLE SACRE SCRITTURE, NUOVO TESTAMENTO - DALLA PRIMA LETTERA A TIMOTEO DELL'APOSTOLO PAOLO(SAN PAOLO) CAPITOLO 3  DAI VERSETTI 1 a 16     E CAPITOLO 4 DAI VERSETTI 1 a 5

I VESCOVI E I DIACONI
3:1 Certa è quest'affermazione: se uno aspira all'incarico di vescovo, desidera un'attività lodevole. 2 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, 3 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, 4 che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi 5 (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), 6 che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo. 7 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.
8 Allo stesso modo i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; 9 uomini che custodiscano il mistero della fede in una coscienza pura. 10 Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili. 11 Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 12 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli e le loro famiglie. 13 Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi, si acquistano un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo Gesù.
14 Ti scrivo queste cose sperando di venir presto da te, 15 affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria.


4:1 Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni, 2 sviati dall'ipocrisia di uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza. 3 Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie. 4 Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie; 5 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.
Salvatore Marrari 11 settembre 2013


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